"Per servire tutti gli abitanti della Basilicata con un sistema moderno ed efficiente di reti fognarie, di impianti di sollevamento e di depurazione è necessario sostenere il programma di investimenti che Acquedotto Lucano ha da tempo approntato". Lo ha affermato Rosa Gentile, presidente della società che gestisce il servizio idrico integrato in Basilicata, intervenendo ai lavori degli Stati Generali Acque Pulite, organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Alla giornata romana hanno preso parte, tra gli altri, il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti, il presidente della Cassa Depositi e Prestiti Franco Bassanini, il presidente della Commissione Ambiente del Senato Ermete Realacci ed il presidente di Acea Alberto Irace. Il presidente Gentile ha ricordato che "Acquedotto Lucano ha ereditato la gestione di opere costruite più di 40 anni fa, con gravi carenze manutentive e gestionali".
Il censimento aggiornato al 2015 degli impianti di depurazione fotografa la presenza di 177 impianti di depurazione funzionanti, di cui 171 gestiti da Acquedotto Lucano. "In questi anni – ha detto Gentile – lo scenario è notevolmente migliorato grazie al potenziamento del sistema degli impianti di depurazione, alla messa in esercizio di impianti mai attivati, nonché al completamento delle reti di collettamento dei reflui. La progressiva messa in esercizio degli impianti e la loro corretta gestione rappresentano una svolta concreta rispetto al passato. Oltre alla ristrutturazione e all'adeguamento, il piano prevede che, una volta effettuati i lavori, gli impianti siano gestiti e condotti nel miglior modo possibile, al fine di assicurare un corretto e duraturo funzionamento, a salvaguardia dell'ambiente e della salute dei lucani.
Tuttavia – ha proseguito il presidente di Acquedotto Lucano – molti degli impianti rilevati non servono la totalità degli abitanti; in alcuni casi sono sottodimensionati e a servizio di una sola parte della popolazione.
Il programma di interventi, che è in una fase molto avanzata di progettazione, viene rallentato, se non arrestato, laddove si basa su finanziamenti della Regione Basilicata nell'ambito dell'Accordo di programma quadro con il ministero delle Infrastrutture. L'unico canale che consente di sostenere gli investimenti è il Programma Operativo Fesr, dal momento che è difficile accedere a forme di accesso a finanziamenti a causa dell'ammontare del credito, in particolare nei confronti degli enti pubblici, che condiziona negativamente il rating di Acquedotto Lucano".
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