Ascoltati Libutti per Confindustria Basilicata, Mansato per Acque minerali San Benedetto, Fortuna per Mineracqua. Audito anche il presidente della Commissione speciale sanità Osnato su delibera Asp
Si è riunita, oggi, la quarta Commissione consiliare permanente (Politica sociale), presieduta da Massimo Zullino (Lega).
All’attenzione dell’organismo consiliare, la legge regionale n.22 del 15 luglio 2020 “Disposizioni in materia di ricerca e coltivazione delle acque minerali e termali. Sospensione dell’applicazione dell’art.6 della Legge regionale 20 marzo 2020, n. 10”. Sull’argomento, considerata l’emergenza sanitaria dovuta al Sars-Cov-2 e relative conseguenze occupazionali, sono stati auditi per Confindustria Basilicata, Angelo Libutti, il vice presidente di Mineracqua, Ettore Fortuna e il responsabile delle relazioni istituzionali del gruppo “Acque minerali San Benedetto”, Davide Mansato.
Angelo Libutti, consigliere per la sezione alimentare di Confindustria e direttore dello stabilimento di “Fonti del Vulture” ha fatto presente le difficoltà vissute dal settore di imbottigliamento delle acque minerali, già evidenziate alcuni mesi fa in occasione di una precedente audizione, “difficoltà che si sono ancor più acuite a seguito di questa seconda ondata dell’emergenza epidemiologica da covid-19, con chiusura della ristorazione e il turismo bloccato da mesi con grande impatto sul nostro settore e con un calo di volumi davvero preoccupante”.
Davide Mansato responsabile delle relazioni istituzionali del gruppo “Acque minerali San Benedetto” ha ripercorso la storia della realtà industriale, citando gli investimenti realizzati in Basilicata con due stabilimenti, uno nell’area del Pollino e l’altro nel Vulture. “In complessivo, dal 2012 al 2019, l’azienda ha investito quasi 50 milioni di euro sul territorio lucano”. Il lockdown di marzo e quello che ci apprestiamo a vivere ha prodotto uno shock della domanda dei consumatori e quindi un blocco della nostra clientela che ha determinato il fermo linea. E’ stata attivata la cassa integrazione per i nostri occupati e la mancanza di investimenti produce ulteriore minor occupazione. Il nostro settore vive su marginalità molto basse, il mercato è estremamente povero. Questa terra ci ha accolto e siamo attenti a rispettarla”.
Ettore Fortuna, vice presidente di Mineracqua, Federazione italiana delle industrie delle acque minerali naturali, delle acque di sorgente e delle bevande Analcooliche, ha fatto riferimento alla situazione emergenziale, “un rinvio o ripensamento della legge sarebbe necessaria a prescindere dalla pandemia. La legge probabilmente è stata fatta senza pensare alle conseguenze che avrebbe prodotto, soprattutto per l’introduzione del canone sull’acqua emunta. Fino ad oggi in Basilicata e in quasi tutte le regioni il contributo che si paga è calcolato sulle acque imbottigliate. L’aver posto un onore sull’acqua emunta crea un grosso problema ponendo le aziende lucane fuori dalla concorrenza. Il nostro auspicio è che si trovi una soluzione equa che tenga conto di quanto avviene nelle regioni vicine. Abbiamo delle forti preoccupazioni, questa situazione se non corretta avrà dei risvolti occupazionali”. Fortuna ha, poi, chiesto che vengano ascoltati anche i sindacati e ha parlato delle regole del mercato “che sono veramente dure” e dei rischi che corrono le aziende dovute anche ai vari “balzelli”, dei provvedimenti adottati “gravi per la sussistenza delle imprese”. Per il vicepresidente di Mineracqua “la legge è sbagliata da un punto di vista tecnico. Non c’è in nessuna parte d’Italia una legge che comporti aumenti dei canoni 10 volte in più. Così si mettono a rischio posti di lavoro”. Fortuna ha concluso auspicando “una legge chiara, generale e quindi applicabile, che superi una volta per tutte le discussioni sull’emunto”.
Nel dibattito sono intervenuti il consigliere Acito (Fi), che ha sottolineato come “la crisi delle acque minerali non dipende dalla seconda fase del covid” ma che “è necessario fissare delle regole”. “Non ci siamo inventati questo aumento per massacrare gli imprenditori che hanno investito nella nostra regione – ha detto -. Ci sono altre problematiche quali la compensazione ambientale. La Regione ha rilasciato le concessioni su un bene pubblico senza avere il controllo reale delle acque emunte e imbottigliate. La legge regionale per l’anno 2020 sospende l’applicazione dell’art.42 della Legge regionale n.43/1996 e stabilisce che la Giunta regionale, prima dell’applicazione dei nuovi oneri concessori, attivi tutte le procedure necessarie per poter consentire la telelettura, direttamente dagli uffici regionali, di tutti i contatori posizionati sulle condotte ubicate tra le sorgenti e le aziende concessionarie, al fine di poter quantificare le acque destinate all’imbottigliamento e le acque emunte senza successivo imbottigliamento. Se è vero che le quantità emunte e quelle imbottigliate sono praticamente uguali significa che dobbiamo passare da 1 euro a mc a 3.50 euro a mc. con un aumento di 2.50 euro”.
Il consigliere Perrino (M5s) ha posto domande rispetto alle tasse regionali, quali l’Irap, chiedendo di sapere “se esistono sgravi per le ditte del settore” e ha chiesto anche informazioni sul “Country-by-Country reporting”. Per quanto attiene l’Irap è stato risposto che dal 2017 le aziende non beneficiano di credito d’imposta. Mansato ha spiegato che le due aziende che operano sul territorio sono contribuenti nazionali e regionali. “Abbiamo scelto di investire in Basilicata per fornire l’acqua del Pollino alle regioni a ridosso del Pollino e quelle del Vulture a ridosso del Vulture. Siamo fortemente locali e fortemente regionali anche per le tassazioni”.
Il consigliere Pittella (Pd) ha ricordato che si era scelto “di approvare l’atto per sospendere l’applicazione della norma per poi giungere ad una definizione più puntuale partendo dal merito. L’idea di tassare l’acqua è un’idea che non sposa il sistema relazionale che in maniera proficua deve animare il rapporto tra pubblica amministrazione, territorio e impresa. Voglio augurarmi che in questo scorcio di anno si possa giungere in maniera un po’più compiuta alla definizione della materia”.
Al termine delle audizioni il presidente Zullino ha programmato le audizioni dell’associazione dei consumatori e delle tre sigle sindacali.
Precedentemente, ad aprire i lavori dell’organismo consiliare l’audizione del consigliere del Comune di Lauria e presidente della Commissione speciale sanità, Francesco Osnato, per la mancata presa d’atto, da parte della Regione Basilicata, della delibera del direttore dell’Asp inerente la costruzione di una nuova sala radiologica nel presidio ospedaliero distrettuale di Lauria.
Osnato ha spiegato che la vicenda, risalente al 2018, riguarda l’acquisto di un’attrezzatura per la risonanza magnetica a basso campo settoriale e la realizzazione di spazi appositi per l’installazione di tale macchinario. La mancata realizzazione di tale servizio per il ritardato perfezionamento dei conseguenti atti amministrativi, ha sottolineato Osnato, ha determinato e determina evidenti disagi alla collettività di Lauria. “L’area sud della Basilicata, infatti, è sprovvista di tale attrezzatura per cui si è determinata migrazione sanitaria verso le regioni confinanti”. Rivolgendosi ai commissari Osnato ha chiesto che la Regione (alla quale con una delibera del 25 settembre scorso, è stato richiesto di “confermare l’autorizzazione già rilasciata nel 2018”), proceda quanto prima nel rilascio del nulla osta.
Il presidente Zullino, recependo la richiesta del consigliere Pittella, ha predisposto l’audizione del Sindaco di Lauria e ha assicurato l’invio di una nota di sollecito al dipartimento Salute della Regione Basilicata.
Erano presenti ai lavori oltre al presidente dell’organismo consiliare Zullino (Lega), i consiglieri Baldassare (Idea) Trerotola (Pl), Perrino (M5s), Bellettieri e Acito (Fi), Quarto (Bp), Aliandro (Lega).