Per il capogruppo dell’Idv la proposta di modifica dello statuto presentata dal Coordinamento Acqua Pubblica “impone all’attenzione del Consiglio regionale della Basilicata un’accelerazione della riforma della governance nel settore idrico”
“La presentazione al presidente del Consiglio regionale Folino il 30 ottobre scorso della proposta di modifica allo Statuto della Regione con 1.279 firme di cittadini lucani a sostegno dell’iniziativa del Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata, avviata nel novembre 2011, dopo l’esito plebiscitario dei referendum di giugno 2011 riferiti al controllo e alla gestione pubblica dell’acqua, è un’ulteriore testimonianza di volontà popolare che impone all’attenzione del Consiglio regionale della Basilicata un’accelerazione della riforma della governance nel settore idrico, oltre a ribadire che il Servizio Idrico Integrato deve restare saldamente in mani pubbliche”.
A sostenerlo è il capogruppo regionale di Idv, Antonio Autilio, che sottolinea in particolare che “proprio per dare continuità all’impegno dei cittadini espressa nei referendum, si deve intensificare la concertazione con il Coordinamento dei movimenti per l’acqua, presente ed attivo anche in Basilicata con la nuova sollecitazione a procedere verso un ente di diritto pubblico. Tra i principi sostenuti dal Coordinamento che condivido ci sono quelli della coesione economico-sociale e territoriale assicurando a tutti l’accesso all’acqua potabile di buona qualità; garantire che l’uso potabile sia prioritario rispetto ad altri usi e che esso avvenga mediante la distribuzione di acqua sorgiva; contrastare ogni forma di inquinamento, di impoverimento e di uso improprio dell’acqua al fine di tutelare la salute dei cittadini, di proteggere l'ambiente e di salvaguardare il bene a favore delle future generazioni; garantire l’utilizzo solidale e responsabile dell’acqua ed il rispetto degli equilibri ecologici e delle peculiarità locali”.
Per Autilio “i dati l’Istat forniscono un quadro di sintesi sull'approvvigionamento di acqua a uso potabile e sui consumi di acqua delle famiglie, che in Basilicata attraverso i numeri conferma la rilevanza di risorsa strategica al pari del petrolio: il volume totale di acqua prelevata in Basilicata ammonta a 315.676 metri cubi, di cui in maggioranza da sorgenti (171.315 metri cubi) e da bacini artificiali (139.513 metri cubi). Per avere un’idea del valore economico, l’acqua per i due terzi è ceduta alla Puglia (214.500 metri cubi), mentre il quantitativo di acqua fatturato nelle reti comunali complessivamente è di 39.365 metri cubi”.
“Siamo di fronte – aggiunge Autilio – alla constatazione che l’‘oro blu’ può dare ancora di più per lo sviluppo economico e sociale delle nostre comunità specie di quelle territorialmente macrofornitrici di acqua (Val d’Agri, Senisese, Lagonegrese, Potentino) e che le recenti intese raggiunte in merito al Bacino Idrografico Meridionale e all’adeguamento delle tariffe della cosiddetta acqua all’ingrosso ceduta alla Puglia sono gli strumenti fondamentali per accrescere i benefici diretti ed indiretti derivanti dalla gestione pubblica delle risorse idriche lucane”.