Accordo Salotto; Uil: compito sindacato non finisce qui

“Il compito del sindacato non si esaurisce oggi con l’Accordo di programma dell’Area Murgiana per il settore del mobile imbottito sottoscritto a Roma dopo una lunga mobilitazione di lavoratori, organizzazioni sindacali, enti locali e l’impegno delle due Regioni”. E’ il commento di Franco Coppola e Valeriano Delicio che hanno fatto parte della delegazione della Uil lucana all’incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
“Comincia domani – aggiungono gli esponenti della Uil – una nuova fase di monitoraggio ed attenzione perché il cronoprogramma di interventi ed investimenti sia rispettato in tutti i suoi aspetti. Continuiamo a sostenere che il ritorno al lavoro di cassintegrati e in mobilità è strettamente legato ai progetti di rilancio dei prodotti di qualità rinnovando la presenza del mobile imbottito appulo-lucano nei mercati nazionale ed internazionali. I lavoratori hanno dato prova di professionalità, capacità e creatività che rappresentano il segreto del successo realizzato fino ad un decennio fa. Inoltre, crediamo che ci possano essere attività complementari a patto che – affermano Coppola e Delicio – non si snaturi la caratteristica specifica del distretto industriale.
Come abbiamo detto il 9 gennaio scorso sempre al Ministero nell’incontro su Natuzzi dobbiamo mettere in campo una strategia in grado di superare i fattori negativi, tra tutti la concorrenza sleale e il lavoro nero, che hanno visto aumentare le previsioni sugli esuberi strutturali da 1280 nel 2011 a 1740 nel 2012. Ed è proprio l’impegno della Natuzzi, per cercare di alleggerire questa pesante situazione, di spostare parte della produzione di fascia bassa dalla Cina alla Romania e contemporaneamente parte della produzione di fascia medio/alta dalla Romania all’Italia, che è un percorso da proseguire.
Sia chiaro: il recupero sui costi industriali non potrà in nessun modo essere imputato, attraverso l’aumento della produttività, al solo costo del lavoro, ma anche agli altri fattori della produzione, attraverso efficientamento e razionalizzazione dei processi e delle politiche di produzione e con azioni efficaci di marketing e promozione del “made in Italy”. Ed è quello che si deve fare dando gambe all’Accordo”.
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