“Bene ha fatto la Cgil a stigmatizzare il carattere tutto maschio – e macio – dell’odierno consiglio regionale”, dove – commenta la segretaria regionale di Sinistra, Ecologia e Libertà, Maria Murante – “trasversalmente” è stata presentata una proposta di legge dal titolo “Misure di sostegno sociale alla maternità e alla natalità”.
’intento “chiaro e non dichiarato” – stigmatizza – “è quello di stravolgere i principi che, sulla fine degli anni ’70 e sull’onda di una presa di coscienza collettiva circa il ruolo della donna e del principio democratico della propria autodeterminazione, animarono l’approvazione della legge 194. Una vera e propria crociata ideologica, quella proposta da uno schieramento trasversale che, partendo dal consigliere Pace (ex Popolo della Libertà approdato al gruppo misto) e passando per i consiglieri di Forza Italia, Udc, Fratelli d’Italia e M5S (cala ancora una volta il velo volto a nascondere il vero volto dei pentastellati) arriva fino al Pd, con il convinto sostegno del consigliere Bradascio eletto nella Lista del presidente Pittella”.
Per Murante siamo di fronte a “un’operazione ideologica che pensa ancora una volta alla donna come oggetto di mercificazione e di baratto”, istituzionalizzando “quella oligarchia di associazioni – più o meno vicine a questo o a quel potente – che, anche nella nostra regione, è rappresentata dai Centri di Aiuto alla Vita”.
“Ci piacerebbe – conclude l’esponente di Sel – sentire cosa ne pensa in merito il presidente della rivoluzione lucana Marcello Pittella, al quale chiediamo di dire parole chiare nel merito, e al quale chiediamo al contrario – insieme all’assessore titolare della materia – la piena applicazione della Legge 194 (per l’appunto quella della tutela sociale della maternità) in una regione che registra la più alta percentuale di medici obiettori”.
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