A San Fele il Master in Etnopsichiatria dell'Istituto A.T. Beck

Il sindaco Donato Sperduto e l'Amministrazione comunale di San Fele esprimono “grande soddisfazione nell'accogliere un avvenimento così importante nel piccolo paese di San Fele. Questo Comune, infatti, sarà  sede – spiega il sindaco in un comunicato stampa – del Master di Alta formazione  in Etnopsichiatria e Psicologia della Migrazione dell'Istituto A.T. Beck – Terapia Cognitivo-Comportamentale di Roma – esperienza pratica nei centri di prima e seconda accoglienza per minori stranieri non accompagnati.
E’ giunto alla X edizione il Master di alta formazione in Etnopsichiatria e Psicologia della Migrazione dell'Istituto A.T. Beck – Terapia Cognitivo-Comportamentale di Roma che per volontà del suo Presidente Dott.ssa Montano, mira a formare professionisti (medici, psichiatri, psicologi, assistenti sociali, mediatori) provenienti da tutto il territorio nazionale, all'intervento con le persone migranti, ma anche alla considerazione delle dimensioni culturali, religiose, geo-politiche nella pratica professionale.
Per la prima volta il modulo del 14-15 ottobre “Cambiamenti culturali e strategie identitarie” e “Processi di accoglienza dei MSNA”, tenuto dai docenti Dott.ssa Osvalda Cuccarese e dott.ssa Carmen Olivieri, si svolgerà in un contesto meno formale ma sicuramente più realistico dei centri di prima e seconda accoglienza di minori stranieri non accompagnati del Comune di San Fele (Potenza) che attualmente ospita circa 80 minori e che porterà, dopo un approccio teorico, ad un confronto diretto dei discenti con i minori stranieri e con la quotidianità dei centri di accoglienza.
La scelta di San Fele per il modulo di ottobre del master Etnopsichiatria e Psicologia della Migrazione nasce dalla sinergia di idee – sottolinea Sperduto – tra il direttore scientifico del Beck, psichiatra e antropologo Dott. Paolo Cianconi e la Novass soc. coop. sociale Onlus, ente gestore del FAMI prog. 1288 CIAO e dello SPRAR UBUNTU di San Fele sicuri che l’interazione con la realtà italiana dei migranti ospiti dei centri e la testimonianza di casi concreti possa essere sicuramente un’esperienza professionalizzante e di forte impatto emotivo.
Questa iniziativa, conclude il Sindaco, si inserisce molto bene in quel percorso di accoglienza e solidarietà che il Comune di San Fele sta portando avanti da diversi anni, percorso che ci si augura possa portare ad una vera integrazione fatta non solo di accoglienza, ma con particolare riguardo alla  formazione, perché formare persone competenti e preparate utilizzando la loro intelligenza, per loro è una strada verso la salvezza e per noi potrebbe rappresentare un investimento”.

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