Il web prende i clienti per la gola e i ristoranti potentini sono sempre più social. Da un’indagine del Centro Studi Turistici Thalia si registra un incremento del 60% di presenze innanzitutto su facebook nell’ultimo anno con l’esercizio di tecniche innovative per la fidelizzazione clientela e promozione del brand. Il cibo è da sempre un forte aggregatore di persone e di esperienze. Un’impresa su due è social friendly e il 25% dei ristoranti è on line con più piattaforme. Il cibo avvicina, rallegra e delizia. A tavola si parla più volentieri, si condividono non solo le pietanze, ma anche le nostre esperienze e le nostre storie. Era quindi inevitabile che con lo sviluppo delle piattaforme social si creasse rapidamente uno stretto legame tra queste e l’esperienza di condividere ed assaporare in compagnia cibi e bevande. Il nuovo fenomeno in crescita esponenziale si chiama social eating. Per questo l’informazione sul menù da proporre quotidianamente è importante. Come per il turismo, la prenotazione via desktop e mobile del piatto o del menù completo da consumare a casa sta diventando un’abitudine di consumo specie nell’ambito della ristorazione.
Lo studio del Cs Thalia mette in evidenza che il 61,5% degli utenti di ristorazione ricorre principalmente al web per avere informazioni sui locali e le notizie più ricercate in primo luogo sono il livello dei prezzi (69% del campione) seguito dai commenti di altri consumatori (60,3%) e dal tipo di cucina e di offerta (59,9%). Le fonti più utilizzate, in questo caso, sono il sito istituzionale (62,5%), a seguire Tripadvisor (62,3%) che distanzia di molto Facebook, fermo al 33,3% delle preferenze. Inoltre 1 intervistato su 4 pubblica immagini o video della sua esperienza nel locale, una pratica diffusa tra i Millennials (35,2%) e quasi ignorata dai Baby boomers (8,9%) che utilizzano maggiormente Facebook (74,2%), seguita da Tripadvisor 35,5% e Instagram 17,5%. I clienti viene spiegato ancora- sono comunque più propensi a pubblicare commenti positivi, lo dichiara il 61% del campione, solo in 2 casi su 10 gli intervistati dichiarano di scrivere recensioni negative. I Millennials invece sono l’eccezione, ovvero osano di più e confermano la tendenza a rilasciare valutazioni critiche più frequentemente rispetto alle fasce d’età più adulte.
Infine il fenomeno che gli esperti chiamano “foodporn”, tradotto è la propensione quasi ossessiva di fotografare tutto ciò che stiamo per assaporare: piatto in tavola e smartphone in mano. Un'abitudine per i più giovani.
bas04