“3650 giorni di acqua, una storia tutta lucana”

In centottanta pagine il libro descrive i primi dieci anni di un’azienda nata per gestire in maniera unitaria su tutto il territorio della Basilicata il sistema idrico integrato. Siamo, infatti, nel decimo anno dalla determinazione con cui i Comuni lucani stabilirono che a gestire il servizio idrico integrato, in tutta la Basilicata, dovesse essere un’azienda lucana.
Il volume inizia dal 30 luglio 2002, quando in una sala del Grande Albergo, a Potenza, 73 sindaci della Basilicata si danno appuntamento per firmare l’atto di nascita della società destinata a subentrare ad Acquedotto Pugliese e a 68 municipi nella gestione del servizio idrico integrato. Rappresentano 454.727 abitanti, circa l’80 per cento della popolazione regionale. Sono loro i fondatori di Acquedotto Lucano. Il capitale sociale è fissato, appunto, in 454.727 azioni del valore nominale di un euro ciascuna. Si tratta per la Basilicata di scommettere sulle proprie capacità e sulle proprie potenzialità, di avere un progetto, una strategia di sviluppo, fondata su elementi forti, che non possono essere stimati sulla base del capitale sociale: risorse, identità, territorio.
Una sezione del libro è dedicata ai dipendenti: ci sono i nomi di chi oggi lavora per portare acqua di qualità nei 131 comuni della Basilicata. Sono loro, i fontanieri, gli impiegati, i responsabili, i dirigenti che contribuiscono ogni giorno ad assicurare un servizio di primaria importanza a tutti i lucani.
I capitoli segnano passo per passo le tappe più importanti dei dieci anni dell’azienda tracciando, parallelamente, anche la storia di una Regione le cui vicende politiche e sociali si intrecciano con il vissuto di Acquedotto Lucano. A corredo dei testi, una galleria di foto, di citazioni e di pagine dei quotidiani delle testate locali e non solo che arricchiscono e guidano la lettura.

m.c.

    Condividi l'articolo su: