Piano Sud: Digilio(Fli), ancora aperta questione meridionale

“Chi spiegherà adesso ai tanti lucani che quotidianamente attraversano la A3 Sa-Rc che l’impegno contenuto nel Piano Sud è il completamento infinito dell’opera infrastrutturale già promesso da tutti i Governi degli ultimi trent’anni? E chi spiegherà che per realizzare la pista Mattei tra burocrazia, progettazione, fondi inadeguati, sentenze della magistratura, occorreranno ancora anni? “. Sono gli interrogativi da cui parte il coordinatore della Basilicata di Fli (Futuro e Libertà per l’Italia) sen. Egidio Digilio per sostenere che “se è positiva l’approvazione del Piano per il Sud, esso deve essere analizzato e discusso nei termini e nei modi giusti in Parlamento. Per ora le risorse sono quelle che il sud già aveva. Sono state prese dalle casse del sud e presentate come se fossero risorse nuove. Ciò ci induce a chiedere al Governo un maggiore impegno per il Mezzogiorno, altrimenti potrebbe passare tra le popolazioni del Sud l’errata convinzione che il conto con la questione meridionale è definitivamente chiuso. Non mi convince infatti – afferma Digilio – la tesi del Ministro Tremonti sull’economia duale (Nord e Sud) e su programmi straordinari al Sud che proprio in virtù dell’economia duale dovrebbero essere ordinari. Il tema per noi che consideriamo lo sviluppo del Sud una questione prioritaria ben più solida di un’enunciazione di principio contenuta nei cinque punti programmatici di rilancio del governo di centrodestra – continua – richiede la massima responsabilità per ricercare percorsi in grado di farci uscire dal tunnel dell’assistenza e se vogliamo della spesa improduttiva. E questo chiama in causa anche il Governatore De Filippo che solo oggi annuncia lo scioglimento delle Comunità Montane per una riduzione anche del costo della politica”.
Secondo Digilio "buona politica e Mezzogiorno", "Sud, un interesse nazionale" non possono essere più slogan magari da pronunciare per allontanare dalle aree meridionali la crescente tensione sociale, illudendosi che basta pronunciare queste parole magiche per far tornare il sereno. Riorganizzare le risorse per il Mezzogiorno per migliorare la qualità della spesa e concentrare gli interventi su infrastrutture strategiche a raggiungere livelli di sviluppo sociale e civili e di occupazione al pari delle regioni europee più forti – continua – perciò deve diventare una priorità per il Governo del Paese come per quelli delle Regioni. La sussidiarietà, prima di essere quella verticale" che sposta competenze dal livello nazionale a quello locale, deve essere innanzitutto quella "orizzontale" che garantisce autonomia e libera risorse verso la Società civile e verso il Mercato. E dunque meglio dieci, cento, mille studenti in piazza. I giovani che protestano – conclude – non vanno visti come nemici del governo ma come energie vive che si mettono in gioco, che intendono partecipare, che maturano consapevolezza. Un fattore che fa bene alla politica tutta, anche al centrodestra”.
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