Piano scolastico, Pittella (Pd) auspica una nuova fase

“La questione scuola deve essere iscritta al primo punto dell’agenda politica di tutti i soggetti istituzionali che ne disegnano il profilo”

“Dopo l’approvazione del Piano di dimensionamento scolastico da parte delle Province, decine di delegazioni di sindaci, dirigenti scolastici, rappresentanti di comitati cittadini sono state ascoltate in IV Commissione consiliare perché evidentemente quei piani non avevano risposto alle reali necessità dei territori. Questo fermento conferma forse che il Piano delle Province non era pienamente soddisfacente, per cui si è resa necessaria un’azione puntuale da parte della Regione per migliorarne l’assetto e la tenuta complessiva.” Lo dichiara il consigliere regionale della Basilicata, Marcello Pittella (Pd), secondo il quale “la questione della scuola, intesa come nuovo orizzonte culturale, è cosa diversa dal dimensionamento e credo debba essere iscritta al primo punto dell’agenda politica di tutti i soggetti istituzionali che ne disegnano il profilo. Il piano provinciale non scioglieva le questioni, né quello che la Regione ha approvato vuole avere la pretesa di farlo, ma è stato il giusto e necessario tentativo di riportare serenità ed equilibrio nell’assetto complessivo del mondo della scuola lucana”.

Dal punto di vista di Pittella, “la mediazione raggiunta in Consiglio è migliorativa rispetto alle proposte precedenti, anche se si è dovuto mettere delle ‘toppe’, lasciando situazioni discutibili, ma si è evitato sicuramente che ci si continuasse a dilaniare. Su questo vorrei evidenziare lo sforzo del presidente del Consiglio regionale e del presidente della Regione di aver tenuto conto delle difficoltà, della complessità e dello stato di tensione che sui piani già predisposti si erano venuti a creare, ringraziando altresì il dipartimento Formazione per il supporto dato”.
Secondo l’esponente di maggioranza, “il punto vero però è che per il futuro occorre ragionare non per comparti (Province, direzioni scolastiche, sindaci, Regione) ma unitariamente e spostando completamente il punto di osservazione”.

“Scevri da condizionamenti di parte – conclude il consigliere – si dovrà guardare dalla parte degli studenti, alle esigenze territoriali e alle ricadute occupazionali immediate e future. Ma ancora di più bisogna aprire un confronto a trecentosessanta gradi sulla necessità, non più rinviabile, di una nuova formazione e un nuovo percorso didattico che faccia fare un passo in avanti al diritto dei lucani di avere formazione e istruzione di qualità”.

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