PEPE (CGIL): NECESSARI INTERVENTI DI SOSTEGNO AL REDDITO

“La Cgil Basilicata ritiene necessari interventi mirati di sostegno al reddito e di stimolo all'economia regionale, capaci di far riprendere la domanda interna ma anche di potenziare i settori di ricerca e sviluppo da trasferire alla piccola e media impresa per garantire l'innovazione tecnologica e la rapida attivazione del fondo di garanzia per l'accesso al credito”. E’ quanto afferma il segretario regionale Antonio Pepe.
“Le considerazioni della Banca d'Italia ci pongono nelle condizioni di chiedere con forza un piano per l'occupazione serio ed orientato a costruire il futuro dei giovani che più di altri stanno pagando l'effetto della crisi. Bisogna sottrarre i giovani al lavoro nero ed al precariato. Non è con ulteriori fantasiose tipologie contrattuali che l'occupazione può aumentare, ma solamente attraverso un massiccio intervento formativo di qualità nei settori della conoscenza, che tolga spazio alla crescita del preoccupante fenomeno del lavoro nero che oggi più che mai si mostra in tutta la sua pericolosità. Quello che proponiamo è un reddito minimo per i giovani dai 18 ai 34 anni, strettamente legato a percorsi formativi mirati all'inserimento nel mondo del lavoro dipendente ed autonomo, in tutti i settori economici, e per un lasso di tempo limitato che deve vedere un avvio immediato, per invertire il trend negativo. È necessaria l'attivazione di una misura di incentivazione all'occupazione per giovani laureati e ricercatori con l'obiettivo di soddisfare i bisogni di ricerca delle PMI. Flessibilità non vuol dire precarietà né moltiplicazioni delle tipologie contrattuali al solo scopo di aumentare l'incertezza e diminuire il potere contrattuale dei lavoratori.
Bisogna potenziare la rete infrastrutturale materiale ed immateriale in modo da rendere economicamente attrattivo il territorio lucano.
Altra misura che auspichiamo debba caratterizzare l'attività della Regione Basilicata – aggiunge Pepe – è la immediata definizione di una politica di gestione dei rifiuti solidi urbani che ci faccia colmare la distanza accumulata rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno.
Occorre un progetto serio di riqualificazione e riorganizzazione della pubblica amministrazione regionale che punti sull'efficienza del settore sanitario, attraverso il perseguimento della diminuzione dell'emigrazione sanitaria e il taglio delle liste di attesa, considerato anche che i cittadini lucani da una recente indagine Istat risultano insoddisfatti degli standard di erogazione del servizio.
Bisogna mobilitare non rapidità le risorse messe a disposizione dalla Regione. Se guardiamo al PO Val d'Agri, ad esempio, si nota che i fondi spesi si attestano su una percentuale del 19% rispetto a quelli stanziati. Questo dato ci fa capire quanto la macchina regionale possa migliorare in efficienza e conseguentemente in efficacia”.
bas 02

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