“Saluto con soddisfazione la nascita della Casa dei Riformisti, anche se la strategia politica è lontana dalla nostra e dalla unità della sinistra, ma ritengo che la Casa dei Riformisti possa essere utile soprattutto al Pd dal quale ci aspettiamo una “mossa” per risvegliarsi dal “torpore” in cui si trova”. A sostenerlo è Giacomo Nardiello della segreteria regionale del Pdci-Fds, aggiungendo che “l'opposizione alle scelte antipopolari del centrodestra non si può fare solo in Parlamento. C'è bisogno di un'opposizione ampia, popolare e di piazza, proprio come ha fatto la Cgil con lo sciopero di venerdì scorso.
Anche a livello regionale con la nuova Giunta De Filippo e i tecnici si risente di un deficit riformista. Già alla nascita della nuova giunta eccessivamente centrista non siamo stati teneri e mettevamo in guardia dal rischio di estromettere e penalizzare la sinistra. E a dimostrazione che i nostri timori fossero fondati, un primo atto si è verificato con i provvedimenti recenti sulla sanità. Un consiglio al Presidente De Filippo e ai Riformisti: prima di ricercare convergenze con le opposizioni presenti nel “palazzo” – afferma Nardiello – si preoccupi di trovare intese con la sinistra comunista che specie in materia di lavoro e occupazione non ha alcuna intenzione di rilasciare deleghe in bianco”.
Secondo Nardiello “ci può essere pertanto un tratto di strada comune tra riformisti e comunisti perchè parlare di lavoro, equita' sociale, pace, politiche a favore dei ceti sociali piu' deboli colpiti dalla pesante crisi finanziaria e della economia reale del capitalismo 'significa parlare un linguaggio che comunica con la societa' e rappresenta la possibilita' di un progetto che sa essere autonomo dal balbettio della socialdemocrazia. Un modello incapace di affrontare la crisi attuando una semplice gestione di un sistema, quello della globalizzazione neoliberista, che ha mostrato tutta la sua inefficacia e che produce profonde diseguaglianze, peggiorando la condizione di vita di milioni di cittadini”.
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