Parco val d’Agri, Autilio: “risorse statali inadeguate”

“I finanziamenti sono sufficienti appena per le spese di ordinaria gestione”

“L'assegnazione al Parco Nazionale Val d'Agri di 550mila euro attraverso la ripartizione di risorse statali destinate ai Parchi italiani, effettuata ieri dalla Commissione Ambiente del Senato, è destinata a pesare negativamente sull'attività di avvio dell'Ente Parco e a comprometterne ogni iniziativa”. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Antonio Autilio (Idv) per il quale “il compromesso individuato nella Commissione del Senato rispetto ai tagli preventivati in una prima fase e più consistenti, sempre per effetto della manovra finanziaria del Governo, a differenza del Parco nazionale del Pollino che comunque riceverà 4milioni 700mila euro, per il Parco Val d'Agri è del tutto insoddisfacente”.

“Nelle scorse settimane – afferma Autilio – avevo sottolineato gli effetti devastanti, specie nei settori cultura ed ambiente, della politica del Ministro Tremonti, avallata con una finta polemica dai Ministri Bondi e Prestigiacomo. Sarà possibile fare poco nell'area del più recente Parco nazionale lucano sia in termini di salvaguardia ambientale e tutela del territorio che ancor meno per lo sviluppo dell'economia locale. Le rassicurazioni giunte di recente dal commissario Totaro sulla conservazione dell’Ente Parco servono a poco: si salva l'Ente ma i finanziamenti sono sufficienti appena per le spese di ordinaria gestione. Si tratterà, pertanto, ancora una volta, di intervenire con fondi regionali di derivazione delle royalties del petrolio, un ricorso tanto più giustificato per la presenza a ridosso del Parco delle attività di estrazione e lavorazione di idrocarburi e gas.

“E’ necessario ricordare – continua Autilio – al di là del valore strategico del Parco della Val d’Agri, per tutelare l’area non interessata direttamente dalle attività petrolifere, che i parchi nazionali e le aree naturali d'Italia valgono un giro d'affari di 2 miliardi di euro l'anno e un fatturato pari a 9 miliardi di euro, con un'occupazione di 86 mila posti di lavoro (4mila diretti, 17mila per servizi, 65mila per turismo, agricoltura, artigianato, commercio), con 2.450 centri visita, strutture culturali e circa 34 milioni in media di visitatori ogni anno. I boschi tutelati dai parchi italiani valgono, soltanto per la riduzione di gas serra, quasi 600 milioni di dollari. E cresce intanto anche il turismo dei parchi naturali, il cui fatturato ha raggiunto il 9 per cento del fatturato nazionale complessivo del settore turistico. In particolare, piace il connubio tra arte, storia e natura tipici delle riserve naturali del Belpaese”.

“Sono dati che – conclude il vice presidente del Consiglio regionale – contrastano con le politiche ambientali del Governo”.

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