“Condivo le preoccupazioni di Federparchi: se passa la manovra finanziaria del Governo che, all’articolo 7, taglia del 50 per cento le risorse ai parchi nazionali passando dall’attuale base di circa 50 milioni a 25 milioni, buona parte dei 24 parchi nazionali saranno costretti a chiudere e tra questi quelli che sono nella fase di avvio della propria attività, come il Parco Nazionale Val d'Agri-Appennino Lucano”.
A sostenerlo è il vice presidente e assessore all'Ambiente alla Provncia di Potenza, Massimo Macchia (Idv) sottolineando “l'esigenza che le istituzioni e tra queste le Province, alle quali sono affidate delicate competenze di tutela e salvaguardia di ambiente e territorio, facciano fronte comune con Federparchi per giungere ad una giusta correzione della manovra finanziaria. Tagliando in questo modo le risorse, come ha spiegato Federparchi, i parchi vengono portati alla chiusura. In pericolo ci sono le spese correnti: dagli stipendi dei dipendenti fino al pagamento delle bollette, spese che già assorbono il 50 per cento del totale. In più, si potrebbero perdere i sistemi di vigilanza delle aree protette, i danni provocati dalla fauna, e secondo la denuncia del presidente del Parco del Pollino, Domenico Pappaterra, ”a rischio sono anche i piani anti-incendi boschivi, per quali ogni anno vengono impiegate risorse pari a circa 300 milioni di euro”.
Non si può rinunciare – dice Macchia – alle risorse necessarie per consentire al sistema delle aree protette di assolvere agli impegni internazionali assunti dallo Stato italiano sulla tutela della biodiversità e di conservazione ambientale e alle aspettative dei territori e dei cittadini in materia di sviluppo sostenibile. Noi faremo fino in fondo tutto quanto è possibile perchè non abdicheremo alle nostre funzioni di protezione per l'ambiente e il territorio specie in Val d'Agri dove le attività petrolifere richiedono uno strumento adeguato qual è appunto il Parco”.
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