Per il consigliere de la Sel è necessario vigilare “per evitare di trovarci di fronte a fatti compiuti come la cosiddetta mappa segreta dei siti e del deposito nazionale di scorie”
“I risultati del Tavolo della Trasparenza sul nucleare segnano un passo avanti per la tutela ambientale, con l’operatività, entro la fine del mese, dell’intesa Ispra-Arpab per il monitoraggio ambientale anche all’interno dell’Itrec di Rotondella e la decisione di tenere tavoli periodici per la tutela della salute dei cittadini e del territorio. Decisioni positive che, però, non devono far abbassare la guardia perché, come è stato riferito dai dirigenti della Sogin, il Governo di centrodestra intende accelerare il programma nucleare”.
E’ quanto sostiene il capogruppo di Sel (Sinistra Ecologia e Libertà) Giannino Romaniello, sottolineando che “la questione nucleare è un tema che investe la democrazia e il futuro di intere comunità e per questo non può essere una partita a tre tra Enel, Sogin e Governo, ignorando la volontà delle Regioni. Il referendum che nel 1987 aveva portato all’abolizione del nucleare in Italia da parte dell’80% dei votanti sembra oggi dimenticato, mentre è in pieno svolgimento nel Paese una campagna lobbistica per convincere gli italiani che le centrali sono sicure. Lo affermavano anche venticinque anni fa, quando ci fu l’incidente di Cernobyl”.
“Anche alla BP – continua Romaniello – nessuno aveva prospettato la possibilità di un disastro nel Golfo del Messico. Come sempre è dopo un disastro le certezze diventano vane speranze e i timori terribili certezze. La sicurezza del nucleare non esiste”. “L'abbandono del nucleare nel nostro Paese è stato sancito da un referendum e se si vogliono riportare le lancette della storia indietro nel tempo – dice Romaniello – lo si può fare soltanto tornando alla volontà' popolare. Per questo, di fronte alla nuova accelerazione sul nucleare del neo ministro Romani, che è stato voluto al Ministero per lo Sviluppo Economico proprio per assolvere a questo ruolo – conclude il capogruppo Sel – è necessario tenere alta l’attenzione e la mobilitazione dei cittadini, delle istituzioni locali e delle associazioni e comitati popolari e civici che da sempre si battono contro la scelta del nucleare, per evitare di trovarci di fronte a fatti compiuti come la cosiddetta mappa segreta dei siti e del deposito nazionale di scorie”.