Nomine enti, mozione di Rosa e Venezia

I due esponenti del Pdl chiedono di sostituire i consigli di amministrazione con un amministratore unico. Via libera alla proposta della Giunta di impugnare davanti alla Corte costituzionale un articolo della manovra finanziaria del governo

“L’attuale situazione economico finanziaria della finanza pubblica rende necessaria una riorganizzazione della governance delle società Acquedotto Lucano spa, Acqua spa, Sel spa e Metapontum Agrobios spa, inducendoci a ritenere opportuno un passaggio dalla forma collegiale dei consigli di amministrazione a quella monocratica dell’amministratore unico”.

E’ quanto affermano i consiglieri regionali Gianni Rosa e Mario Venezia (Pdl) che in apertura di seduta hanno presentato una mozione con la quale si impegna la Giunta regionale “a procedere, in fase di rinnovo dell’organo amministrativo delle società Acquedotto Lucano spa, Acqua spa, Sel spa e Metapontum Agrobios spa, alla nomina di un amministratore unico cui attribuire un compenso commisurato al ruolo e alla funzione esercitata determinabile nella misura di 4 mila euro netti mensili”.

Con il documento, che sarà discusso dal Consiglio regionale nella prossima seduta, si impegna inoltre la Giunta “a farsi promotrice di necessari provvedimenti legislativi e ad effettuare le necessarie modifiche statutarie al fine di consentire una reale possibilità di controllo delle società da parte degli organi regionali, secondo le regole e i tempi previsti dal regolamento del Consiglio regionale”. Rosa e Venezia chiedono, altresì, “che la Giunta presenti al Consiglio regionale, entro 30 giorni, una dettagliata ricognizione della situazione dei compensi percepiti dai dirigenti della Regione, degli Enti sub regionali e delle società partecipate, con un piano delle possibili economie attuabili in relazione alla tipologia di contratto e alla scadenza”.

Nella riunione di oggi, l’Assemblea ha espresso parere favorevole a maggioranza (con 19 voti favorevoli di Pd, Idv, Plb, Udc, Ial, Sel, Pu, Api e Psi e 6 astensioni del Pdl) su una delibera della Giunta regionale che ha deciso di proporre ricorso di illegittimità costituzionale sull’art. 19 (commi 4 e 5) della legge n. 111/2011 (disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria) che riguarda l’aggregazione degli istituti scolastici.

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