Navazio: “governatori globetrotter”

Per il consigliere di “Io amo la lucania” siamo ormai giunti, nei fatti, alla fatidica frase ”governatori disperatamente cercasi”

“Sui quotidiani di ieri – riferisce Navazio – due notizie all’apparenza frivole. La prima, “Trottola Cota: 18mila km in sei mesi”. La seconda “De Filippo sfianca anche i collaboratori: 834 chilometri in un giorno”. Per amore di carità non citiamo quelli percorsi dal governatore Vendola. Tre esempi di come i governatori intendano la politica regionale a loro affidata dai cittadini. Loro rincorrono i palcoscenici nazionali. I cittadini rincorrono i loro amministratori. ?Qualcuno rintracci De Filippo’: è l’appello che dovremmo mutuare da quello lanciato sia in Puglia che in Piemonte da autorevoli organizzazioni sindacali, da comitati vari, da cittadini comuni, i quali sono costretti a misurasi con e-mail per entrare in contatto non con i Presidenti ma con i loro collaboratori. Un esempio: il nostro presidente De Filippo, proprio per i suoi numerosi impegni (lo vogliamo giustificare), per cinque volte di seguito non si è presentato all’audizione richiesta dalla IV Commissione consiliare in merito al problema inerente la ricollocazione di 15 lavoratori ex Eds. (Ma potremmo citarne altri). Poi, probabilmente stanchi, non del tutto affrancati dal jet-lag infraregionale, diventano irascibili. Alludono. Vedono complotti. Con garbo ti fanno capire che conoscono il mestiere della politica. Sfidano. Intimidiscono. Sono distratti dai sogni di gloria, da tanti progetti (che solo loro hanno in testa), dalla politica alta. Altro esempio: il presidente De Filippo è l’ispiratore del disegno di legge (Delibera di Giunta n. 1454 del 7 settembre 2010) ‘Modifica dell’articolo 12 della Costituzione- Riconoscimento dell’inno di Mameli, quale inno ufficiale italiano’. Tenta solo una ribalta nazionale. Senza nessuno accordo con altre Regioni (ne occorrono 5 per promuovere un referendum costitutuzionale). Senza possibilità di riuscita. A chi assegneremo la medaglia d’oro? Signore e signori – conclude Navazio – questa è la situazione”.

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