Il presidente del gruppo consiliare Io amo la Lucania: “una vespa minaccia i castagni e un parassita (torymus sinesis) li salverà”
”Nei giorni scorsi – ricorda Navazio – è stata presentata una interrogazione all’Assessore
all’Agricoltura riguardante la presenza del cinipede galligeno, ‘Dryocosmus Kuriphilus Yasumatsu’ noto come vespa cinese, sui nostri castagneti. Si chiedevano le iniziative da assumere o assunte dalla Regione Basilicata, stante le preoccupazioni sollevate da castanicoltori, commercianti di legname e semplici cittadini amanti delle castagne. L’audizione in III Commissione Consiliare del Presidente dell’Associazione per la tutela e la valorizzazione dei castagneti e della castagna del Vulture, il dott. Pietro Sinigaglia, lo scorso 21 luglio, sottolineava l’assenza di decisioni da parte dell’organo politico e dipartimentale”.
“In attesa di risposte e di decisioni – afferma Navazio – si vogliono suggerire alcune iniziative biologiche messe in campo in altre parte di Italia (ad esempio in Piemonte) dove da anni ne combattono la diffusione. Peraltro, la recente intervista (su un settimanale a diffusione popolare) del professore Mario Colombo, che insegna Lotta integrata biologica presso la facoltà di Agraria
dell’Università Statale di Milano, non solo ha confermato la presenza diffusa della cosiddetta vespa cinese e come riconoscerne gli inconfondibili segni, ma ha evidenziato la nuova strategia di attacco.
Servirsi di un piccolo parassita, chiamato Torymus sinesis, proveniente anche lui dall’Estremo Oriente. Il parassita depone le sue uova nelle galle che contengono quella della vespa cinese, le cui uova fanno da nutrimento per le larve. Una metodologia semplice e naturale, già sperimentata in altre parti di Italia. La nostra preoccupazione riguarda il tempo necessario per vedere qualche
miglioramento: tre o quattro anni, ma le strutture pubbliche devono occuparsi del problema. Nonostante grida di allarme da parte degli operatori, finanziamenti messi a disposizione dal
Ministero dell’Agricoltura, sollecitazioni ad intervenire, la nostra Regione attende. Cosa? – chiede Navazio – Non lo sappiamo. Abbiamo la necessità di difendere i nostri castagni”