“Un'alleanza politica tra la Federazione della Sinistra e il Pd per puntare a sconfiggere la destra ma ciascuno con la propria identità e il proprio profilo politico. E’ questa la proposta, rilanciata dal segretario nazionale del Pdci Diliberto, che in Basilicata significa riprendere il confronto dall’intesa programmatica delle regionali 2009 per adeguare il programma, dare risposte alle emergenze sociali e ridefinire i contorni della coalizione per evitare di snaturarla”. A sostenerlo è Giacomo Nardiello, componente della segreteria regionale e della direzione nazionale del Pdci-FdS. “Spero che la lezione del 2008, ovvero dell'autosufficienza veltroniana che ha regalato a Berlusconi la più grande maggioranza che abbia mai avuto, sia stata compresa – aggiunge Nardiello – anche da quei dirigenti lucani del Pd che continuano a sognare l’autosufficienza a livello regionale o magari a rincorrere spezzoni del centrodestra cosiddetti autonomisti o singoli consiglieri ed esponenti centristi-moderati. Per questo ritengo si debba fare un patto con il Pd, alla luce del sole e senza sotterfugi. E sono convinto che ci siano tutte le condizioni per farlo. Il governo regionale piuttosto ha bisogno di parlare in maniera più chiara il linguaggio della sinistra senza essere condizionato né da assessori tecnici e né da centristi e moderati, entrambi “pezzi” del nuovo modo di governare ma che vanno “controbilanciati” con politiche sociali regionali adeguate. Il primo atteggiamento da superare è il tentativo – aggiunge Nardiello – di contrapposizione frontale con comitati popolari e civici come purtroppo sta accadendo nella lotta per l’ospedale di Tinchi, arrivando persino ad appelli alle forze dell’ordine che non sono mai appartenuti alla cultura del dialogo e confronto, dell’ascolto dei comitati civici che appartiene al centrosinistra. E chi non la pensa così è fuori dal centrosinistra”.
Nardiello infine rilancia l’appello di Diliberto al popolo del centrosinistra per ritrovare le condizioni dell’unità e alla più rapida e condivisa scelta della leadership del centrosinistra in vista di un ritorno alle urne. ''Auspico che si faccia in fretta – ribadisce – e che colui o colei che verrà scelto sia in grado di rappresentare tutti e di fare sintesi con le idee dell'intero centrosinistra”.
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