Per l’esponente del Pdl “il Fondo così come prospettato nel testo predisposto dalla Giunta appare insufficiente rispetto alle esigenze di qui l’auspicio di un incremento della dotazione finanziaria dello stesso”
Nella seduta odierna del Consiglio regionale, in occasione della discussione sul Ddl:“Nuove norme di prevenzione e lotta ai fenomeni dell’usura e delle estorsioni”, il Consigliere Napoli del gruppo Pdl, ricordando “i dati sulla diffusione del fenomeno in Basilicata tutt’altro che tranquillizzanti e che anzi rivelano una crescita esponenziale della problematica, ha indicato le cause in virtù delle quali il fenomeno non solo attecchisce ma addirittura prolifera”.
Ad avviso dell’esponente del Pdl, risulta, essere determinante “la difficile congiuntura economica nazionale ed internazionale, la situazione di grave sofferenza finanziaria delle famiglie (in Basilicata secondo i dati Eurispes – SOS Impresa il 28,6% delle famiglie non ha un reddito mensile tale da consentirgli di arrivare alla fine del mese), la sempre minore disponibilità di danaro liquido e la difficoltà di accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese, difficoltà acuite sia dall’innalzamento del costo del danaro da parte della BCE, sia dall’entrata in vigore dell’accordo di ‘Basilea 2’ che impone regole più stringenti nell’erogazione del credito”.
“Fattori questi, continua Napoli, ai quali bisogna aggiungere il diffondersi di una certa cultura che accresce il mito dell'immagine e dell'apparenza e che nutrendosi appunto del motto ‘comprare oggi e pagare domani’ ha generato modelli esclusivamente consumistici, che le moderne tecniche pubblicitarie spesso esasperano e che risultano essere fuori da ogni logica. Una cultura che in qualche maniera noi dovremmo cercare di arginare per evitare che questo fenomeno proliferi”.
Infine, il consigliere ha sottolineato “come accanto ad interventi regionali integrativi della normativa statale in materia sarebbe opportuno prevedere anche provvedimenti regionali autonomi, quali quelli suggeriti dalle Fondazioni ed Associazioni di assistenza alle vittime dell’usura. Sarebbe opportuno prevedere un finanziamento autonomo e senza interessi della Regione a favore delle vittime dei suddetti reati, che sia pari al 30% degli interessi usurai subiti dal soggetto fino ad un massimo di 30.000 euro”.
“Il Fondo così come prospettato nel testo predisposto dalla Giunta – conclude Napoli – appare insufficiente rispetto alle esigenze di qui l’auspicio di un incremento della dotazione finanziaria dello stesso”.