Per il consigliere del Popolo della libertà, “non sono state date le giuste risposte a quelle che erano le reali esigenze di ogni singolo territorio”
“La discussione per l’approvazione del Piano di dimensionamento scolastico ha messo in evidenza le forti criticità presenti all’interno della maggioranza di governo regionale. Abbiamo avuto modo di assistere ad episodi poco edificanti, toni aspri, usati non soltanto nell’aula del Consiglio regionale”. È quanto dichiara il consigliere Michele Napoli (Pdl), secondo il quale “le forti tensioni sono state la testimonianza del fatto che il provvedimento, partorito dopo lunghissime ed estenuanti ore di dibattito, non fosse condiviso nella sua interezza da diversi esponenti del centro-sinistra lucano, registrando una incapacità di trovare idonee risoluzioni e di far sintesi”.
“Per redigere un provvedimento caratterizzato dall’imparzialità – continua Napoli – era necessario partire da alcuni punti fondamentali legati ai concetti di riorganizzazione, razionalizzazione e oculatezza. Principi essenziali richiesti dalla riforma Gelmini, al fine di migliorare il sistema istruzione, cercando di ridimensionare gli annosi sprechi e le irrazionalità di scelte poco lungimiranti che hanno penalizzato la vita e l’assetto dell’istruzione pubblica. Trovare una sintesi rispetto alle sollecitazioni di parte rivenienti dai consiglieri, ognuno pronto a difendere il suo territorio di estrazione, sicuramente non è stato gioco facile”.
A parere del consigliere d’opposizione, “analizzando il Piano nella sua specificità, non credo siano state date le giuste risposte a quelle che erano le reali esigenze di ogni singolo territorio. Ciascuno ha tentato di portare a casa un suo piccolo risultato. In questa vicenda ciò che è emerso con assoluta chiarezza è stata l’assenza precisa di un progetto chiaro e condiviso, frutto di un approfondimento che tenesse conto delle reali esigenze del territorio, un approfondimento che avrebbe dovuto tenere nella dovuta considerazione alcuni fenomeni che spesso vengono sottaciuti ma che, a mio avviso, devono assumere grande rilievo per una classe dirigente che guarda al bene comune”.
Napoli sostiene che “il dato politico più rilevante, che mette in risalto le criticità che si riversano direttamente sulla comunità lucana, è la condizione in cui versa l’intero sistema scolastico regionale e le difficoltà nel trovare un punto di convergenza in grado di mettere in accordo tutte le parti. Ancora una volta, senza timori di smentita, nel processo di riorganizzazione del Piano di Dimensionamento delle Istituzioni Scolastiche della Regione Basilicata, si evidenzia fortemente la dura condizione di povertà dell’intero territorio. La bassa densità demografica, la continua emigrazione dei tanti ragazzi e delle giovani coppie, il vorticoso ridimensionamento del numero di abitanti nei comuni, hanno condizionato le scelte e l’intera organizzazione dell’anno scolastico 2011-2012. Una ulteriore dimostrazione del fallimento delle politiche di sviluppo che la Giunta regionale non è riuscita a mettere in piedi”.
“Continuando con questo trend – è sempre il parere di Napoli – nei prossimi anni la situazione non può che essere sempre più difficoltosa da gestire, può solo peggiorare.
Bisognerebbe interrogarsi sulle ragioni che hanno determinato simili situazioni per poi trovarne i rimedi”.
“Ancora una volta – conclude l’esponente del Pdl – la maggioranza di centro sinistra ha dato una cattiva immagine di se. In Consiglio regionale non è emersa né la volontà, né la capacità di razionalizzare il territorio rispetto alle esigenze dello stesso. È emerso l’egoismo dei singoli in difesa di una specifica zona per interessi elettorali a discapito delle famiglie e degli studenti”.