Il consigliere regionale:“parlare dell’Arbea non deve significare andare alla ricerca di chi ha determinato un fallimento, bensì occorre interrogarsi sulle ragioni che lo hanno procurato”
“Il fuoco incrociato che ultimamente ha avuto come obiettivo l’Arbea è sintomatico di un malessere diffuso che interessa o sta per interessare tutti gli enti sub-regionali della Basilicata”. E’ quanto dichiarato dal consigliere regionale del Pdl, Michele Napoli.
“Le polemiche nate attraverso la stampa – continua Napoli – hanno avuto un lungo riflesso tanto che l’argomento è approdato in Consiglio regionale dove, naturalmente, le posizioni si sono diversificate e sono andate numericamente oltre i classici schieramenti di centro-sinistra e centro-destra. Testimonianza questa che, al di là delle appartenenze politiche, c’è ancora qualcuno pronto a collaborare per offrire il suo contributo volto alla ricerca di soluzioni utili per risollevare le sorti della nostra regione con tutti i suoi apparati. Ecco allora che parlare dell’Arbea non deve significare andare alla ricerca di chi ha determinato un fallimento. Occorre invece interrogarsi sulle ragioni che lo hanno procurato. Non è tempo di ‘caccia alle streghe’. Al contrario, è necessario affermare che il compito della politica è propriamente quello di rimboccarsi le maniche, fare ammenda degli errori commessi in passato e, sulla scorta di ciò, tentare di costruire il futuro. Un punto deve essere chiaro. Chiudere Arbea significherebbe, per la Basilicata, mettere in crisi l’intero comparto agricolo che incide in maniera importante sull’economia regionale. C’è da chiedersi allora – sostiene l’esponente del Pdl – cosa ha messo in crisi l’Ente e come si può ripartire senza creare traumi a quanti, come gli agricoltori, aspettano ossigeno per risollevare la propria attività. L’Arbea ha bisogno di adeguare la sua struttura alle specificità cui è chiamata a rispondere. Le risorse umane ci sono. Svolgono il loro lavoro con passione e dedizione, vanno però qualificate attraverso una costante formazione di cui la Giunta regionale deve farsi carico, soprattutto, economicamente”.
“Il guanto di sfida per il Governo di Basilicata – afferma Napoli – è quello di adoperarsi per garantire in Arbea una adeguata qualificazione del personale, con il supporto di un sistema informativo efficiente e moderno. In questo momento di grande difficoltà economica, che senso avrebbe cancellare questa struttura? Nessuno, se non quello di mettere in ginocchio l’intero comparto agricolo con tutto l’indotto ad esso collegato. La Regione Basilicata deve dimostrare, con azioni mirate, di volere puntare sull’Arbea, mettendo un punto fermo sul passato e avendo ben chiaro che il tempo dei carrozzoni, da utilizzare come rifugio per la politica, è finito. E’ questo il momento della responsabilità. Soprattutto per la classe dirigente regionale, considerato che si è chiamati a rispondere con fatti concreti ad una situazione di grave emergenza. Quando la macchina, revisionata, andrà a regime, bisognerà monitorare con attenzione tutte le sue azioni tanto da garantire il giusto impiego di quei fondi comunitari che sono risorsa essenziale per la nostra agricoltura. Solo così – conclude Napoli – potremmo dire di aver raccolto e vinto una sfida che ci proietta verso un modo nuovo di mettere per davvero la politica al servizio della comunità”.