Un cancro all'utero per una giovane donna è una tragedia ma da qualche tempo non rappresenta più necessariamente una condanna alla sterilità. Con diverse tecniche che operano sia sulla salvaguardia dell'organo sia sulla conservazione e la riproducibilità degli ovociti, sconfitta la malattia, si sta riuscendo ad assicurare a queste donne sfortunate anche la gioia della maternità.
La preservazione della fertilità in oncologia ginecologica è una delle nuove frontiere della medicina. Nello scorso inverno è nata la Società europea di Preservazione della fertilità, seguita a febbraio dalla società italiana. Il meeting internazionale di Ginecologia endoscopica che si conclude oggi a Maratea, e che ha dedicato la seduta di ieri a questo importante tema, è stato per entrambe le società la prima “uscita pubblica”.
Per le giovani donne affette da cancro all’utero finora la soluzione era drastica: si pensava soltanto a salvare la vita con interventi chirurgici radicali senza preoccuparsi di future maternità. Negli anni scorsi, proprio a partire da una nuova tecnica chirurgica introdotta dal professor Dargent, si è cominciato ad asportare il solo collo dell’utero.
Questa tecnica, assicurando la salvaguardia dell’organo, ha consentito finora la nascita di centoventi bambini. Il professor Wattiez ha invece sperimentato con successo il trapianto di tessuto ovarico, effettuato nella fase iniziale del tumore, in un muscolo del braccio. Il tessuto conserva la sua vocazione specializzata e quindi consente la riproduzione degli ovociti dopo la cura oncologica. Con questa tecnica congiunta a quella del congelamento degli ovociti, è stato possibile assicurare la nascita di dieci bambini.
Si conclude oggi a Maratea il nono meeting internazionale di endoscopia ginecologica, dedicato a Daniel Dargent, il maestro francese che ha a lungo collaborato con l’Ospedale San Carlo di Potenza. La seduta odierna è dedicata al futuro della disciplina, con comunicazioni sulle nuove tecniche miniinvasive, che rappresentano una realtà in continua evoluzione: dal Notes, la tecnica di endoscopia attraverso gli orifizi naturali, al Less, la endoscopia laparoscopica attraverso un unico foro d’entrata, al Mis, la chirurgia a minima invasività. Il meeting presieduto da Arnaud Wattiez, presidente della Società europea di endoscopia ginecologica e da Sergio Schettini direttore del Dipartimento della Donna e del bambino dell’AOR San Carlo di Potenza ha infatti avuto come tema “Chirurgia endoscopica: la rivoluzione continua”
Altre sessioni sono state dedicate all’isteroscopia, all’aggiornamento sull’infertilità, alla questione dell’endometriosi, che ha ormai raggiunto dimensioni di malattia sociale: ne sono affette in Europa 14 milioni di donne. I costi delle assenze lavorative, che possono raggiungere i due mesi consecutivi, sono stati stimati a 30 miliardi di euro annui ed è in corso una campagna per ottenere appunto il riconoscimento della sua natura di malattia sociale.