Mattia su Lago grande di Monticchio

Per il consigliere del Pdl occorre “continuare adesso l’impegno sulla programmazione di nuovi progetti”

“La ‘soluzione’ che la Regione potesse acquistare dall’Enel non il Lago Grande di Monticchio, essendo bene pubblico ai sensi del D.P.R. 12/4/66, ma le sue pertinenze, l’abbiamo sollecitata e sostenuta noi per primi, proprio nella fase in cui si ipotizzavano altre strade senza le necessarie garanzie richieste. Ma non ci interessa il riconoscimento di primogenitura quanto, piuttosto, di programmare, insieme con la salvaguardia e la valorizzazione del comprensorio naturalistico e turistico, il futuro di quest’area di pregevole interesse e di grandi potenzialità turistiche ancora non espresse”. E’ il commento del consigliere regionale Franco Mattia (Pdl) che ha spiegato le ragioni del voto favorevole alla delibera di Giunta relativa all’acquisto dei terreni circostanti il perimetro del lago Grande di Monticchio.

“La Regione – aggiunge Mattia – non poteva non far prevalere il proprio ‘diritto di prelazione’ se non altro per la costituzione fisica ed ambientale del comprensorio dei Laghi di Monticchio nel quale è elemento rilevante la presenza del Lago Grande attiguo al Lago Piccolo, quale unica entità di risorse monumentali e naturalistiche che si integra nel panorama della foresta regionale omonima già di proprietà della Regione ai sensi del Dpr 616/77. E’appena il caso di ricordare che la foresta di Monticchio, pur non essendo la più grande, 2600 ettari, è la più nota delle foreste lucane, perché turisticamente la più interessante per la sua Abbazia ed i suoi Laghi. La decisione dell’Enel di vendere i terreni annessi al Lago Grande alla Regione, al prezzo convenuto di 250 mila euro, mentre da una parte soddisfa le aspettative della comunità di Basilicata, che non avrebbe tollerato o giustificato la vendita degli stessi a privati, come inizialmente si paventava, dall’altro – continua Mattia – si presta ad altre considerazioni ritenuto che il prezzo indicato è eccessivo rispetto ad una congruità più ragionata, derivante dalla considerazione che i terreni in questione sono integrati nella foresta contigua appartenente al patrimonio regionale”.

“A mio parere l’Enel – sostiene Mattia – meglio avrebbe fatto, guadagnandosi l’apprezzamento di tutti, a cedere gratuitamente i terreni in questione alla Regione nella ragionevole considerazione che quel patrimonio lacustre, di pregevole interesse ambientale e paesaggistico, non poteva e non può avere destinazione diversa, tantomeno è suscettibile di utilizzazione da parte dei privati, se non quella della tutela e conservazione assoluta del bene medesimo destinato ad assumere un ruolo di rilevante interesse nell’economia di quel comprensorio”.

Per Mattia “si chiude così una vicenda che aveva destato non poche preoccupazioni sulle possibili interferenze di gestione di un territorio ricco di risorse ma trascurato nella manutenzione, che oggi più che mai non può rimanere privo di attenzioni con il rischio di farne subire un ulteriore degrado. Si tratta adesso di continuare nell’impegno della Regione, dei Comuni e degli operatori di Monticchio attraverso una nuova programmazione di idee e di progetti, che ha un punto di riferimento fermo nel costituendo Parco regionale del Vulture o nella proposta di legge Pagliuca, in grado di contribuire alla sua valorizzazione e al suo sviluppo sia in termini economici e sociali che in termini di promozione turistica, in un quadro di eventi straordinari, richiamati anche dalla sua vocazione, che facciano uscire quel comprensorio dalla situazione di ordinarietà e di abbandono in cui si trova”.

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