Mattia (Pdl) su dimensionamento scolastico

“Un atto burocratico che non aiuta i giovani e le famiglie”

“Il problema centrale che riguarda il Piano di dimensionamento scolastico non è certo come vorrebbe farci credere l’assessore Mastrosimone di ‘correttezza amministrativa’ e di ‘onestà di intenti di lavoro svolto dal Dipartimento e dagli Uffici’, che sul piano procedurale nessuno ha mai messo in discussione, ma è tutto politico. Le scelte contenute si riferiscono certamente all’attuazione delle normative della riforma Gelmini ma non sono automaticamente tecnicistiche”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale del Pdl Franco Mattia per il quale “come qualche sindaco ha pure ravvisato, sembra proprio che la regia sia stata ragionieristica affidata quindi solo a calcoli matematici di alunni iscritti, docenti, direzioni scolastiche, ecc, e confrontati a parametri ministeriali. Se il Piano è frutto di operazioni di questa natura ne trarremo le conseguenze politiche, perché evidentemente non c’è alcun bisogno di un Assessore al dipartimento Formazione-Lavoro-Cultura, né tantomeno di un Assessore esterno che avrebbe dovuto alzare il livello della formazione, del lavoro e della cultura e non avendolo fatto fino a questo momento non vedo come si possa mantenere ancora un Assessore esterno. Anche perché troppo presa e distratta dagli impegni di partito. E poiché questa è la Regione ormai ridotta ai ‘Minuetti’ è il caso che l’assessore Gentile offra alla sua collega Mastrosimone un ‘Minuetto di Piano’ per il miglioramento dell’offerta didattica”.

Secondo Mattia “ciò che non si può tollerare è il classico scaricabarile: il Piano ha la firma dell’assessore Mastrosimone che insieme alla Giunta ne deve rispondere oltre che al Consiglio all’intero sistema delle autonomie locali e al mondo della scuola. Sul piano politico è palese l’isolamento in cui si ritrova l’Assessore difeso, a quanto pare, solo da un Assessore comunale di Matera del suo stesso partito, mentre pesanti critiche sono venute da dirigenti e sindaci di quasi tutti i partiti del centrosinistra. I criteri che hanno mosso la proposta complessiva delle due Province e dell’Assessorato verso cui si è levata una forte ed estesa protesta sono stati, da una parte, quelli del mancato rispetto della territorialità e, dall’altra, dalla disomogeneità degli accorpamenti, senza tener conto delle deroghe necessarie previste dalle linee di indirizzo per accogliere proposte organiche provenienti dai sindaci, dal mondo della scuola e dalle organizzazioni sindacali”.

“Per quanto riguarda la territorialità – prosegue l’esponente del Pdl – non si tratta di aumentare il potere degli enti locali sulla scuola, bensì di aumentare la loro responsabilità verso la scuola e l’educazione. Il dimensionamento è solo un prerequisito per un ben più impegnativo ‘patto educativo territoriale’ verso il quale occorre indirizzare una sinergia che valorizzi il protagonismo di tutti i soggetti”. “Dunque – afferma Mattia – con la proposta dei giorni scorsi del ritiro del provvedimento ho inteso offrire alla Mastrosimone una via onorevole di uscita prima di pensare ad una richiesta formale di dimissioni che, come Pdl, prenderemo comunque in considerazione. Da opposizione responsabile non intendiamo sottrarci all’impegno per la qualificazione dell’istruzione e della formazione dei nostri ragazzi che, come riferiscono studi ed indagini di istituti specializzati, rivelano ancora diverse lacune nella preparazione scolastica di alcune discipline rispetto ai coetanei di altre regioni”.

“Nella scuola dell’obbligo, a mio parere – sottolinea Mattia – si deve estendere ulteriormente la creazione di istituti comprensivi, i quali, raggruppando sotto la stessa direzione la scuola dell’infanzia, la scuola elementare e la scuola media, garantiscono una continuità educativa e di rapporti tra le famiglie e la scuola, e consentono soprattutto ad alcuni piccoli comuni di mantenere sul proprio territorio un presidio scolastico. Nell’istruzione secondaria superiore, invece, il duplice obiettivo da raggiungere è quello di non ridurre l’offerta formativa e contestualmente di accrescerne la qualità anche attraverso nuovi indirizzi in grado di aprire ai giovani diplomati nuove occasioni di lavoro”. “E invece – si chiede il consigliere – cosa accade? Con il Piano ogni speranza della Giunta sembra affidata a 17 nuovi indirizzi di studio istituiti in provincia di Potenza e in 13 nuovi indirizzi in quella di Matera, sottovalutando la grave emergenza dell’occupazione giovanile e della ‘fuga dei cervelli’”.

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