Mattia (Pdl): ridurre costi energetici per imprese lucane

Il consigliere del Pdl: “il costo dell’energia per le attività produttive della Basilicata impone una riflessione sul ruolo svolto sinora dalla Società energetica lucana, tanto più alla vigilia del rinnovo degli organismi amministrativi e tecnici”

“Apprendere che le imprese lucane pagano in media la bolletta elettrica 2.011 euro l’anno in più della media delle imprese europee, come sottolinea l'Ufficio studi di Confartigianato, non può risolversi in una semplice presa di posizione. Nella regione che si candida a realizzare il Distretto e l’hub Energetico a valenza nazionale ed internazionale è una contraddizione troppo forte da superare attraverso idee e progetti chiari e fattibili”. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio regionale, Franco Mattia (Pdl), sottolineando che “l’indagine Confartigianato rileva un consumo complessivo di energia elettrica, al 2010, da parte delle aziende lucane, pari a 2.083 GWh, con un gap del costo sopportato rispetto a quello della media europea di 72milioni di euro in più che collocano la Basilicata al settimo posto tra le regioni italiane a maggiore divario rispetto all'Europa e, comunque, superiore alla media nazionale di 1.776 euro l'anno rispetto ai competitor europei”.

Nell’evidenziare che “a gonfiare la bolletta energetica delle imprese contribuisce la pressione fiscale che incide per il 22,7 per cento sul prezzo finale dell'elettricità”, Mattia aggiunge che “per le piccole imprese il gap è ancora più ampio: in valore assoluto il peso del fisco sui consumi di energia delle aziende in Italia è il più alto d'Europa ed è maggiore del 134,1 per cento rispetto alla media Ue. Se, dunque, incidono elementi e fattori nazionali a determinare una situazione di scarsa competitività, il costo dell’energia per le attività produttive della Basilicata – continua Mattia – impone, innanzitutto, una riflessione sul ruolo svolto sinora dalla Società energetica lucana, tanto più alla vigilia del rinnovo degli organismi amministrativi e tecnici, perché possa assolvere prioritariamente alla funzione di efficientamento della gestione e contenimento della spesa della bolletta energetica. E’ una questione di vitale importanza per la credibilità del Memorandum d’Intesa Stato-Regione che persegue anche l’obiettivo della competitività dei sistemi produttivi e dell’incremento dell’occupazione, obiettivo difficilmente raggiungibile se non si colma il gap dei costi aziendali rispetto al resto del Paese e dell’Europa”.

“Penso inoltre – dice Mattia – che vada ripresa la vecchia proposta di introdurre incentivi a favore di imprese che investano in Basilicata, specie nelle aree industriali di Viggiano, Sauro e Valbasento, attraverso tariffe agevolate per i servizi dell’energia elettrica e dell’acqua, tenuto conto delle nostre risorse di idrocarburi ed idriche. E’ evidente che per abbassare il costo dell'energia, sono necessarie, comunque, riforme strutturali che aprano alla vera concorrenza i settori dell'elettricità e del gas, puntino sull'efficienza energetica e sull'uso di fonti rinnovabili, consentano di ridurre e riequilibrare la pressione fiscale sul prezzo dell'energia che grava soprattutto sulle piccole imprese. Ed anche per il gas – conclude Mattia – da noi si aprono prospettive concrete di incidere sui costi dopo il trasferimento del gas di derivazione dei pozzi petroliferi e con ulteriori possibilità di stoccaggio di idrocarburi”.

 

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