“Dopo 11 anni il Festival Duni rischia di non realizzare a Matera quella serie di manifestazioni di produzione musicale che ha sempre vitalizzato culturalmente e turisticamente la città dei Sassi Patrimonio Unesco e candidata Città della Cultura 2019”. Lo afferma, in un comunicato stampa, Leo Montemurro, vicepresidente dell’Ensemble Gabrieli, organizzatrice del Festival.
“Unico Festival riconosciuto in Basilicata – dal MIBAC – Fondo Unico dello Spettacolo come “manifestazione di interesse nazionale” grazie alla rivalutazione del musicista materano del ‘700 Egidio Romualdo Duni, la dodicesima edizione del Festival Duni quasi sicuramente non potrà realizzarsi visto la sconcertante assenza di chiarezza sui fondi pubblici sull’ormai nota manifestazione”. Nel 2009 l’associazione musicale Ensemble Gabrieli che organizza il Festival ha ricevuto per il 50% contributi pubblici dall’Apt, dall’Assessorato alle Attività Produttive, dai fondi Pisu del Comune di Matera e dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali-Fus, e l’altro 50% dallo sbigliettamento degli eventi e sponsor privati. Ad oggi a meno di un mese dalla data del 5 luglio fissata per il primo appuntamento non esiste nessuna certezza economica per la parte pubblica (da ricordare il grandissimo clamore per il successo dell’unico concerto nel Sud Italia alla Cava del Sole di Burt Bacharach). Nel cartellone 2010, come anticipato dal Direttore Artistico del Festival Saverio Vizziello, oltre gli eventi Goran Bregovich è prevista per la prima volta a Matera la realizzazione nella Cava del Sole dell’opera lirica di Puccini “Tosca” che prevede oltre l’impegno di grossi nomi del panorama mondiale della lirica circa 200 lavoratori dello spettacolo tra orchestra, coro, comparse e manovalanza per consolidare la caratteristica del festival materano incentrata sulla Produzione che arricchisce l’offerta culturale a vantaggio dei cittadini e dei turisti creando anche un “circolo virtuoso” che può avere effetti positivi anche dal punto di vista economico e dare finalmente anche prospettive economiche ai tanti diplomati del nostro Conservatorio”.
(bas – 04)