MARTINO: CON MANOVRA D'ESTATE PENALIZZATI PICCOLI COMUNI

''La manovra economica del Governo colpisce ulteriormente i piccoli comuni, che già sono in grande affanno per la ristrettezza della finanza locale, e limita moltissimo i margini di intervento di chi guida le comunita' locali. Questo vale per tutti gli amministratori ed in particolare per quelli piu' giovani che sono elementi di propulsione, dinamismo e innovazione in tutto il Paese”. E’ il commento del vice sindaco di Pomarico, Domenico Martino (Dc), per il quale “alla proposta del presidente regionale dell’Anci Santarsiero di avviare una nuova stagione di politiche per i Comuni e per il Mezzogiorno, i giovani amministratori intendono dare tutto il proprio contribuito. Ci sono due rischi che si riferiscono soprattutto alla nostra esperienza di giovani impegnati nella gestione dei Municipi: da una parte – avverte Martino – il rischio di scoraggiare i giovani ad impegnarsi in politica e a dedicare il proprio tempo per la propria comunità, tenuto conto che non si può certamente parlare di indennità per chi fa il vice sindaco o l’assessore ma più semplicemente di un rimborso spese che a mala pena copre le esigenze quotidiane di viaggio in auto personale; dall’altra, per chi nonostante tutto non vuol tirarsi indietro, il rischio di gestire veramente briciole specie in Comuni che hanno ereditato pesanti situazioni debitorie.
Come denuncia Anci Giovane invece di provvedimenti e iniziative per favorire l’impegno civile degli amministratori, si restringono, direttamente o indirettamente, i campi di azione di Sindaci, assessori e consiglieri, trasformandoli di fatto in amministratori della domenica. Come se fosse un'attivata' da limitare al massimo, da svolgere come passatempo, a cui dedicare qualche ora per applicare tagli decisi da altri e limitare i servizi. Non e' solamente una rivendicazione di tipo economico, il punto e' la condivisione e collaborazione tra i diversi livelli istituzionali concordando insieme le scelte visto che comune e' l'obiettivo da raggiungere per superare questa crisi''.
Ma – dice Martino – non c’è alcuna voglia di mollare la “missione amministrativa e civile” tutt’altro che facile che abbiamo difronte. Non si può rinunciare al Comune presidio dei diritti, nonché leva dello sviluppo locale, e in quanto tale chiamato ad affrontare con slancio rinnovato i bisogni e le grandi aspettative dei cittadini, soprattutto dei più giovani che continuano a lasciare i nostri paesi. Anzi, se mollassimo noi, giovane classe dirigente amministrativa – conclude – daremmo un esempio negativo ai giovani che vogliono restare e credono ancora in un proprio futuro in Basilicata”.
(bas – 04)

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