Definire programmi che riposizionino il settore agricolo nelle politiche di sviluppo regionale, favorendo una effettiva integrazione del settore primario con il resto dell’economia lucana, è l’indicazione avanzata dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori) della Basilicata, a seguito dell’approfondimento sui dati e gli indicatori emersi dal Rapporto sullo stato dell’economia lucana per il 2009, presentato dall’Unioncamere Basilicata nei giorni scorsi.
In proposito la Cia – si legge in un comunicato – avanza alcune idee-proposte, in coincidenza con l’avvio della nuova legislatura:
una normativa quadro sulla competitività del settore agricolo/alimentare e rurale, in grado di determinare imprese di qualità sia sul versante agronomico che multifunzionale;
un programma agro-alimentare che trae peculiarità dall’intesa economica e di prodotto con il sistema delle PMI regionale della trasformazione, per rafforzare il “Made in Basilicata” e legando qualità delle produzioni e tecniche di lavorazione al territorio;
un grande progetto per l’agricoltura estensiva di qualità e multifunzionale, che veda un protagonismo sociale in grado di cogliere tutte le potenzialità inerenti le risorse, a partire dall’uso del suolo;
il censimento di tutte le aree demaniali disponibili per un grande progetto agro/forestale per la produzione di beni e servizi a forte valenza sociale e collettiva, all’interno del quale trovano allocazione strumenti quali – distretto agro-energetico regionale, quello ricettivo che saldi ambienta/territorio/agricoltura ed il turismo rurale.
Si tratta – conclude la Cia Basilicata – di finalizzare su progetti le risorse disponibili, declinando utili e concreti programmi a partire da quelli in materia di produzioni autoctone, puntando sulla nascita di programmi regionali in materia di forestazione (crediti di carbonio), programma di proteine vegetali/cotiche erbose, chimica verde.
BAS 05