“Il Parlamento e le Istituzioni hanno l’obbligo morale e istituzionale di intervenire per salvare uno dei settori che è stato tra i più importanti dell’economia nazionale italiana, quello dell’agricoltura, e che oggi, è agonizzante”. È quanto riferisce il segretario regionale dei Popolari per il Sud, Sergio Lapenna. “Per tentare di superare questa drammatica situazione a breve – annuncia Lapenna – partirà una campagna di raccolta firme che si estenderà a tutte le regioni del Sud nell’ottica della cooperazione interregionale promossa dal partito dei Popolari per il Sud, finalizzata a chiedere una moratoria delle cartelle INPS e delle esposizioni bancarie, per un congruo periodo di tempo, dei pagamenti previdenziali e contributivi con conseguente blocco dei delle cartelle notificate da Equitalia, per impedire i procedimenti esecutivi e i pignoramenti che stanno mettendo in ginocchio le aziende del settore”.
“La crisi economica – aggiunge l’esponente dei Pps – ha pesantemente colpito un settore che, per la verità, già si trovava in grande sofferenza, poiché ogni azienda agricola ha accumulato un ingente debito nei confronti del fisco e del sistema contributivo. Negli ultimi anni gli impegni assunti e le iniziative intraprese non hanno sortito alcun effetto, ma hanno previsto solo provvisorie sospensioni del dovuto, mentre, per quanto riguarda il pregresso, sussistono i problemi più gravi. La situazione odierna è drammatica con un continuo aggravio del debito delle aziende agricole, ridotte ormai a condizioni reddituali d’insussistenza, incalzate da Equitalia che, per recuperare i crediti adotta misure estreme come il blocco dei conti bancari delle aziende e addirittura le macchine agricole, cioè gli attrezzi di lavoro dell’agricoltore. E’ dunque urgente – conclude Lapenna – promuovere ogni utile iniziativa legislativa, in linea con le direttive comunitarie, per avviare un processo di consolidamento della situazione debitoria delle imprese agricole nei confronti del fisco e del sistema contributivo, anche perchè le aliquote contributive agricole italiane risultano tra le più alte tra tutti i Paesi dell’Unione Europea e, negli anni, si è registrato sia da parte dell’INAIL che dell’INPS un ulteriore aggravio contributivo a carico delle aziende”.
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