Lapenna (Pps) su mense scolastiche Comune di Potenza

“La crisi finanziaria del comune di Potenza sta mettendo in evidenza una politica di irresponsabile amministrazione della città capoluogo che non riesce più a garantire la copertura dei sevizi fondamentali ai cittadini”.
È quanto dichiara il segretario regionale dei Popolari per il Sud, Sergio Lapenna.
“Ultimo disagio che si sta abbattendo sui residenti, in particolare sulle famiglie che hanno bambini nelle scuole dell’infanzia ed elementari, – prosegue – riguarda il ritardo nell’avvio del servizio di refezione scolastica. Ogni inizio anno la data di inizio del servizio mensa è sempre incerta ma, quest’anno, il problema ha raggiunto dimensioni più importanti. Inizialmente – aggiunge Lapenna – proprio il Sindaco ha dichiarato che, non essendoci soldi per garantire il servizio, senza l’intervento della Regione, lo stesso sarebbe partito direttamente a gennaio 2011. Poi, dopo le numerose critiche piovute da più parti, si è optato per la solita soluzione tampone che ha visto la netta contrarietà degli stessi genitori. Infatti, in alcune scuole il servizio è stato avviato a scaglioni, ma la cosa più grave è che, non essendo a norma tutte le cucine presenti presso gli istituti scolastici, è stato previsto il trasporto delle pietanze già precotte o preconfezionate da Tito Scalo, dove ha sede la ditta che fornisce il servizio mensa. Tutto ciò ha suscitato la rabbia di alcuni genitori che non accettano che venga offerto un servizio del tutto scadente, pensiamo ai temi di percorrenza a causa del continuo flusso di traffico in città, ma soprattutto non venga garantita un’alimentazione corretta ai bambini. Il Sindaco ha spesso imputato le colpe al Governo Berlusconi per i tagli recenti, ma la mancata erogazione di alcune prestazioni essenziali, è il frutto di una crisi finanziaria del Comune che da anni si contraddistingue per una cattiva gestione di risorse pubbliche. Le forze di opposizione da sempre hanno chiesto una politica di rigore e, di conseguenza, una mirata gestione delle risorse proprio per evitare che una serie di disagi ricadessero sui cittadini. Ma ciò che non è accettabile – conclude Lapenna – è che siano proprio i bambini, quindi le famiglie potentine, a pagare le conseguenze di tutto ciò, ossia le categorie che andrebbero maggiormente tutelate all’interno di ogni comunità”.

BAS 05

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