Il Sindacato Pensionati SPI CGIL di Basilicata esprime forti preoccupazioni per i contenuti della manovra economica del Governo centrale, che colpisce, come al solito, le persone più deboli. “L’intento del Governo – si legge in una nota – è di ridurre i diritti individuali sanciti dalla Costituzione. La manovra colpisce pesantemente gli anziani non autosufficienti e tutto il mondo della disabilità. Il fondo nazionale per le non autosufficienze, istituito per avviare la rete dei servizi e delle prestazioni nel territorio, viene cancellato per l’anno 2011 e, al contempo, viene resa impraticabile, per la gran parte delle persone, la possibilità di accedere alla erogazione dell’indennità di accompagnamento. Le nuove norme sulla invalidità civile, attraverso la distinzione tra invalidi parziali e portatori di un’unica patologia, creano nuove ed inaccettabili disuguaglianze tra persone con gravi fragilità e negano contenuti e valori della nostra Carta Costituzionale. In questo modo il peso ed i costi della cura si “scaricano” sulle famiglie ed in particolare sulle donne, mentre la fragile rete dei servizi di sostegno territoriale rischia di essere ulteriormente ridotta dai tagli operati nei confronti degli Enti Locali e delle Regioni. Secondo noi, alle difficoltà imposte dalla crisi bisogna contrapporre uno stato sociale forte e solidale, che sia ingrado di costituire anche un fattore di sviluppo per l’economia del territorio. In Basilicata, dopo l’approvazione della legge regionale n. 4 del 2007, “rete regionale integrata dei servizi di cittadinanza sociale”, non sono stati fatti aprezzabili passi in avanti, infatti, siamo ancora alle prese con la sua piena attuazione sul territorio, con la costituzione degli ambiti socio-sanitari, nell’intento di portare a congruenza le politiche dell’assistenza e della cura e con il superamento dei dualismi, spesso irrazionali, tra sociale e sanitario. I tagli imposti dal Governo, soprattutto con la manovra economica conclude la nota – aggravano ulteriormente le difficoltà delle Regioni del Mezzogiorno ed in particolare della Basilicata che, quotidianamente, deve misurarsi con la chiusura di attività produttive, l’aumento della disoccupazione, l’aumento della povertà e la perdita ulteriore del potere d’acquisto delle famiglie. In questo contesto crescono le difficoltà della popolazione anziana, oltre 120.000 gli ultra/65 spesso residenti in comuni interni”.
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