La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) – Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini – interviene in merito all''inchiesta che coinvolge anche l'ex Sider Potenza, oggi Ferriere Nord SpA. Secondo i Carabinieri del NOE di Catanzaro e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme, titolare dell'inchiesta “Acciaio Sporco”, il Gruppo Pittini avrebbe smaltito presso lo stabilimento di Potenza enormi quantitativi di rifiuti ferrosi non pre-trattati, smaltiti illegamente nell'altoforno utilizzato come inceneritore di rifiuti tossico e nocivi. L'illecito smaltimento risalirebbe al 2006 e sarebbe proseguito negli anni. “La “rifiuti connection” in Basilicata – secondo la Ola – apre dunque un nuovo capitolo, nonostante i toni rassicuranti di alcuni esponenti politici lucani secondo i quali la regione sarebbe esente dal fenomeno delle ecomafie. Lo stabilimento di Potenza non autorizzato, secondo il NOE, allo smaltimento dei rifiuti ferrosi fatti passare come “materia pria secondaria” costituiva il primo stabilimento per quantità conferite nei traffici illegali della ditta Palmieri, i cui titolari sono stati arrestati. Alla luce di tutto ciò – aggiunge la Ola – i potentini continuano a non godere di tutte le necessarie garanzie sulla qualità dell'aria che respirano per l'assenza di un monitoraggio continuo di tutte le sostanze inquinanti emesse dallo stabilimento Ferriere Nord. Per tale motivo la OLA torna a chiedere la chiusura dello stabilimento potentino. bas 03