Il Progetto Tempa Rossa della raffineria Eni di Taranto, porterà a riversare in Basilicata e a Taranto un ulteriore incremento di scarichi gassosi nonostante le aree estrattive e di desolforizzazione della Basilicata, che la raffinazione che avviene nella città di Taranto, già subiscono la liberazione in aria di diossina, manganese ed altro. Tutte sostanze cancerogene e letali, che finiscono anche nel circuito dell’acqua lucana, come rilevato dalla stessa Arpa di Basilicata. E’ quanto annuncia l’Organizzazione Lucana Ambientalista. La causa del futuro e possibile aumento di emissioni – secondo la Ola – potrebbe essere determinata dall’incremento di greggio lucano in arrivo da Tempa Rossa di Corleto Perticara (circa 50 mila barili al giorno) e alla volontà della Regione Basilicata di aumentare i barili estratti giornalmente a Viggiano, da 90 mila circa a 104 mila, più i 26 mila in arrivo dai nuovi pozzi che verranno realizzati nel territorio Marsico Nuovo, per un totale di circa 200 mila barili quotidiani. Lo Smemorandum Camper – annuncia l’Organizzazione Lucana Ambientalista – ha deciso di aderire alla manifestazione di sabato 8 ottobre, dalle 10 del mattino, davanti alla raffineria Eni di Taranto per protestare insieme ai movimenti di Taranto sul Progetto "Tempa Rossa" che riguarda l'ampliamento dell'impianto a causa dell'aumento delle estrazioni del greggio in Basilicata.
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