La morte a Potenza della partigiana Bruna Dradi

Aveva ricevuto una targa ricordo quale riconoscimento ufficiale per il suo impegno in occasione del convegno “Le donne e la Resistenza” promosso dal Consiglio regionale per il 61° anniversario della Liberazione

E’ morta,ieri, a Potenza, all’età di 83 anni, Bruna Dradi in Scutari, nata ad Alfonsine (Ravenna), la prima donna italiana ad aver rivestito il grado di sergente nelle formazioni partigiane dell'Esercito italiano di Liberazione, e che dal 1950 risiedeva a Potenza. Seguendo gli insegnamenti del padre militante antifascista, a soli 17 anni, ha partecipato alla Resistenza nel Ravennate, militando nella Brigata "A. Tarroni" ed era iscritta nell’Albo dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani Italiani). Bruna Dradi dopo il trasferimento a Potenza si è sempre impegnata sui temi del lavoro e della condizione femminile, tra le fondatrici in Basilicata dell’Unione Donne Italiane. In occasione del 61° anniversario della Liberazione, è stata chiamata a svolgere una relazione al convegno su "Le donne e la Resistenza", promosso dal Consiglio regionale della Basilicata e dall'assessorato alla Cultura. Durante la manifestazione, alla presenza del presidente della Giunta, Vito De Filippo, e dell’allora presidente del Consiglio regionale, Filippo Bubbico, le è stata consegnata una targa ricordo.

"Pur non impugnando mai le armi – ha raccontato Dradi ai giovani in uno dei suoi ultimi incontri nelle scuole – ho combattuto con tenacia per sostenere la lotta per la liberazione del Paese. Ho partecipato a pieno titolo alla Resistenza dandole il senso di "resistenza civile", piuttosto che di "guerra di resistenza". "Ai miei figli e nipoti – ha detto ancora – racconto spesso di quegli anni che hanno segnato la mia vita. Penso che ancor prima di gridare "pace, pace" bisognerebbe impegnarsi nella vita di tutti giorni per renderla reale".

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