Il consigliere parla di “atteggiamento distratto della Giunta e dell’Assessore all’Agricoltura in merito ai provvedimenti riguardanti un settore di certo sofferente e bisognoso di politiche adeguate e calibrate alla realtà del nostro territorio”
“Ho presentato – riferisce Rosa – un’interrogazione a risposta scritta sul Pino di sviluppo rurale 2007/2013, Misura 123 azione A, relativa al finanziamento di iniziative tese alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, evidenziando una contraddizione normativa sostanziale che impedisce alle imprese agricole di poter partecipare. Da un lato – sostiene l’esponente del Pdl – le previsioni contenute dall’articolo 2135 (imprenditore agricolo) del Codice civile, comma 3, che recita ‘si intendono comunque connesse le attività, … dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamento di animali’, dall’altro le disposizioni regionali che prevedono come beneficiari le microimprese e le piccole e medie imprese ma che ‘devono rispettare i requisiti previsti nella scheda di Misura del Psr, ed, in riferimento alla produzione primaria trasformata, questa deve essere per almeno il 60 per cento di provenienza extra-aziendale’. Si innalza, in tal modo, il parametro della produzione primaria, che per le imprese agricole che vogliono trasformare deve essere prevalente, mentre le disposizioni regionali finalizzate all’accesso al bando invertono di fatto il principio”.
“Un’anomalia – chiede Rosa – voluta o derivante solo da una disattenzione? Se la Misura è destinata solo alle imprese di trasformazione come mai è gestita dal Dipartimento Agricoltura e non da quello alle Attività Produttive? Il presidente De Filippo e l’assessore Mazzocco – afferma rosa – devono immediatamente intervenire per rivedere un provvedimento che, di fatto, esclude l’intero mondo delle imprese agricole. Il paradosso sta tutto nel fatto che le imprese agricole che vogliono trasformare i loro prodotti non possono accedere a questa misura agevolativa, in quanto vincolate da precise normative nazionali. Ho chiesto – prosegue il consigliere – alla Giunta di conoscere le ragioni di questa scelta e, visto che i bandi della Misura 123 sono stati in parte già attuati e, inoltre, incombe la nuova scadenza del 9 settembre del Bando Pif (Progetti Integrati di Filiera), così come di tutte le altre Misure ivi inserite, cosa si intende fare. Spero – conclude Rosa – in un immediato intervento da parte del presidente De Filippo e dell’assessore Marzocco finalizzato alla risoluzione della questione”.