Inpdap, Singetta: inspiegabile fusione Puglia e Basilicata

Per il consigliere di Alleanza per l’Italia “si tratta dell’ennesimo scippo perpetrato ai danni della Basilicata, dettato da mere scelte verticistiche”

“La recente decisione del Presidente dell’Istituto nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica (Inpdap) che, con Determinazione n. 226 del 27 settembre 2010 ha inteso ridimensionare e razionalizzare, a suo dire, il servizio che le strutture dell’Istituto svolgono sul territorio, appare come l’ennesimo atto di spoliazione operato ai danni della Basilicata, il cui bacino di utenza è paragonabile a quello dell’Umbria e, ciononostante, per mere decisioni verticistiche e politiche, vedrà sottrarsi la Direzione Regionale Inpdap, che sarà accorpata a quella della Puglia”. E’ quanto affermato da Alessandro Singetta, consigliere regionale di Alleanza per l’Italia che ha fatto sapere di “condividere i timori di quanti, come il consigliere Marcello Pittella, ritengono suddetta decisione un atto inaccettabile, volto a depauperare il territorio regionale di tutta una serie di presidi sociali e produttivi”.

“Non si può accettare passivamente – continua Singetta – l’ennesimo atto di un meccanismo volto a privare la Basilicata del suo potenziale, delle sue risorse, per trasferirle altrove, giustificando il tutto con i concetti, di largo uso, di razionalizzazione e ridimensionamento. La creazione di una unica Direzione Regionale Inpdap denominata Puglia – Basilicata risulta davvero incomprensibile, considerato il bacino di utenza e le caratteristiche orografiche della nostra regione. Non si può restare inermi di fronte a questo scenario, c’è bisogno di intervenire, in primis per conoscere i motivi che hanno portato ad una siffatta, inspiegabile, decisione. Non si possono ignorare le conseguenze che da essa verranno: la Basilicata accorpata alla Puglia e Matera spoliata dello status di direzione provinciale, accorpata a quella di Potenza”.

“E’ strano – ha concluso Singetta – che le logiche di razionalizzazione e ridimensionamento funzionino a senso unico, dimenticando tutto quello che la Basilicata ha dato e continua a dare all’Italia intera, soprattutto in termini di risorse ambientali, con un territorio devastato dalle trivellazioni petrolifere”.
 

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