Il post sisma dell’80 negli archivi di Ater e Cgil

La Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Basilicata commemora la tragedia del terremoto che colpì duramente la Campania e la Basilicata con un incontro e una mostra documentaria sul tema della ricostruzione. L'appuntamento è per domenica 23 novembre alle 10.

Il prossimo 23 novembre 2025 ricorrono 45 anni dal sisma del 1980 che colpì profondamente la Campania e la Basilicata, provocando la distruzione di molti centri abitati e lo sfollamento di circa 280.000 persone, nonché 8.848 feriti e 2.914 vittime. Una immane catastrofe che implicò, a soli due giorni dall’accaduto, la visita del Presidente della Repubblica Sandro Pertini nelle zone interessate. Quest’ultimo in un’intervista al TG2 dichiarò «Non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci. Ancora dalle macerie si levavano gemiti, grida di disperazione di sepolti vivi».
Il terremoto dell’80 suscitò una riflessione sostanziale sul modo di costruire in Italia, sulla messa in sicurezza degli edifici preesistenti e sui soccorsi. Infatti, le difficoltà emerse durante gli interventi di soccorso contribuirono all’idea di istituire in Italia la Protezione Civile.
La Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Basilicata, con la collaborazione dell’ATER Potenza e dell’Archivio storico CGIL Basilicata, intende commemorare questa tragedia con un incontro e una mostra documentaria sul tema del post-sisma, con particolare riferimento agli aspetti della ricostruzione edilizia, attraverso le carte d’archivio di due importanti realtà sociali, quali, per l’appunto, l’ATER Potenza e la CGIL Basilicata. L’iniziativa trova anche il patrocinio dell’Ordine dei geologi di Basilicata.
L’incontro verterà da un lato sul tema dell’edilizia popolare e sulla prevenzione del rischio sismico dopo il terremoto dell’80 e dall’altro le azioni di soccorso promosse della Federazione unitaria CGIL-CISL-UIL sia di carattere regionale, sia nazionale con la costituzione del Fondo di Solidarietà, che comportò, tra le altre cose, la realizzazione di 20 centri sociali distribuiti tra Campania e Basilicata

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