Il patrimonio agropastorale lucano presentato a Paestum

“La Basilicata, grazie ad una ricerca condotta dagli archeologi Antonio Affuso e Ada Preite dell’Associazione Nazionale Archeologi, promuove il patrimonio agropastorale dell'Agri – Sauro alla XIII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, svolta fra il 18 e il 21 Novembre 2010. Domenica 21 Novembre, nella sezione a cura dell’Archeoclub d'Italia, dal titolo Archeologia 2010: Nuove Frontiere della Ricerca, è stata presentata la relazione: Modelli agropastorali nella valle dell'Agri (Basilicata) dalle origini ai sistemi culturali viventi: nuove prospettive della ricerca etnoarcheologica. Alla ricerca hanno partecipato il prof. Vito Antonio Baglivo dell'Archeoart di Policoro e Rocco De Rosa del Museo della Civiltà Contadina di Stigliano. La sezione, coordinata dal neo-presidente dell’Archeoclub d'Italia, l'archeologo Giuseppe Bruno, ha visto, tra gli altri, la partecipazione di studiosi di vari istituti universitari (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Università della Calabria AIHV, Università di Salerno, Università di Siena)”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa diffuso da Ada Preite, Presidente Regionale ad interim Basilicata (A.N.A. – Associazione Nazionale Archeologi) e Antonio Affuso, Proboviro (A.N.A. – Associazione Nazionale Archeologi).
“Le recenti indagini condotte sui sistemi culturali viventi della Basilicata meridionale, affermano gli archeologi Affuso e Preite, consentono di delineare nel bacino dell'Agri – Sauro l'esistenza di modelli agropastorali, le cui origini sono individuabili già nella fase pre-protostorica. I dati bibliografici e le informazioni registrate direttamente sul campo evidenziano, infatti, un sistema insediamentale e socio-economico legato sia alle caratteristiche geomorfologiche sia agli itinerari naturali ed antropici. L'esame del sistema socio-culturale, quale metodologia d’indagine etnoarcheologica sul campo ha consentito di disegnare, così, un primo quadro dei modelli agro-pastorali che caratterizzano il bacino dell’Agri e consentono la comprensione di quei legami che fin dall’antichità hanno caratterizzato il rapporto Uomo – Territorio. Emerge, in ambito agropastorale, il fenomeno della transumanza, quale elemento di connessione culturale e socio-economica delle varie realtà antropiche. Attività di allevamento con periodi di transumanza si registrano ancor oggi nei sistemi socio-economici pastorali, in particolare, del bacino dell’Agri. Da una serie d’interviste e informazioni raccolte da pastori, residenti nell’area oggetto d’indagine, si ricavano indicazioni riguardanti i principali itinerari della transumanza. Gruppi di pastori con le loro mandrie si spostano ancor oggi verso i pascoli montani dei rilievi di Castelsaraceno e di San Chirico Raparo, località situate in prossimità del Monte Raparo, sulla sinistra del tratto medio – alto dell’Agri, o verso le Serre di Montemurro, sul versante opposto, o ancora in direzione della Lata e la montagna di Caperino, rispettivamente in agro Laurenzana e di Corleto Perticara. Tali direttrici viarie ripercorrono, in parte, quelle in uso già nell'antichità”.
(bas – 04)

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