Per il vice presidente del Consiglio regionale bisogna accelerare la realizzazione del Distretto energetico in Val d’Agri insieme al Parco dell’Energia per accrescere l’occupazione diretta ed indotta, creando nuove attività industriali e di servizio
“Il 44esimo rapporto Censis, tra le numerose indicazioni, segnala uno sviluppo più che positivo del settore della green economy. Una vera e propria ‘torsione verde’ dell’economia, come viene definita nell’indagine, che ha offerto buone opportunità imprenditoriali e occupazionali e che è stata possibile anche grazie alla spinta trainante data dalle fonti energetiche rinnovabili”. E’ quanto sottolinea il vice presidente del Consiglio regionale Antonio Autilio (IdV), precisando che “per tre italiani su quattro l'ambiente è un'opportunità di sviluppo e la qualità ambientale serve a sostenere la green economy. La qualità ambientale, infatti è necessaria per realizzare quel modello di sviluppo eco-sostenibile che ha bisogno di un sistema di controlli, monitoraggio e informazione ambientale innovativo, efficiente ed efficace, senza il quale c'è il rischio di una crescita dell'illegalità e di uno spreco di risorse pubbliche, già molto scarse.
“Sempre il rapporto del Censis – continua Autilio – evidenzia anche i benefici per il sistema-Paese, per le imprese e per i cittadini derivanti dal settore energetico, fondamentale per la nostra economia produttiva. L'industria energetica assorbe un’occupazione diretta consistente (circa 118.000 addetti) costituita dal personale dipendente delle compagnie, di elevata qualificazione, e alimenta importanti settori collegati, sia industriali (dall’impiantistica alle costruzioni, dalla siderurgia all’industria elettromeccanica), sia nei servizi (dalla progettazione ai trasporti, dalla ricerca alla formazione), anch’essi di elevata specializzazione. Il settore energetico produce un fatturato annuo rilevante, che supera i 230 miliardi di euro, e determina importanti investimenti sul territorio (dell’ordine di alcuni miliardi di euro l’anno), in parte legati all’esigenza di aderire a una normativa tecnica, ambientale e relativa ai temi della sicurezza in continua evoluzione. Inoltre, produce un gettito considerevole per lo Stato anche in termini di imposte indirette, quali le accise, che solo per il settore dell’autotrasporto ammontano nel 2008 a oltre 23 miliardi di euro”.
“Ma – sottolinea il consigliere IdV – nonostante questi dati la valenza sociale di un settore fondamentale della nostra economia produttiva come quello energetico è spesso poco considerata, mentre i benefici che si originano all’interno della filiera della produzione energetica per il sistema-Paese, per le imprese e per i cittadini sono notevoli”.
“Di qui – conclude Autilio – l’esigenza di accelerare la realizzazione del Distretto energetico della Val d’Agri insieme al Parco dell’Energia per accrescere l’occupazione diretta ed indotta, creando nuove attività industriali e di servizio, e con essi l’istituzione di un Centro per la green economy. Penso ad un centro di eccellenza che entri in rete con l’attività degli istituti del Cnr (Marsiconuovo e Tito), la Fondazione Mattei, l’Università degli Studi della Basilicata perché la terza rivoluzione industriale si baserà sulle tecnologie a impatto zero. In particolare, sin dalla sua nascita, le attività di ricerca dell’Imaa di Marsico sono state rivolte allo sviluppo ed all’integrazione di tecnologie di ‘Osservazioni della Terra’ da satellite, da aereo e dal suolo finalizzate allo studio di processi geofisici ed ambientali che sono utilissime per i nuovi programmi di sviluppo di tecniche avanzate di monitoraggio ambientale”.