GIORDANO (UGL): FIAT DEVE RIMANERE NEL SUD

“La totale adesione dei lavoratori siciliani allo sciopero di ieri per la salvaguardia dello stabilimento di Termini Imerese dimostra l’importanza di una sinergia tra i vari governatori regionali del sud d’Italia, ove sono situati i siti Fiat, tra cui anche la Basilicata per convocare con il governo un tavolo tecnico con Fiat urgente e senza perdere più tempo, costringendo l’azienda a non abbandonare il Meridione con i suoi stabilimenti”.
Lo dichiara Giordano Giuseppe della segretaria regionale Ugl Metalmeccanici in Basilicata ricordando come “da Termini Imerese, Pomigliano D’Arco, Sata Melfi, l’FMA e Cassino, Fiat ha ricevuto contributi statali per la rottamazione e contributi dalle regione, pervenuti sin dal 1992, assumendo così un impegno nei confronti dei territori e dei lavoratori che ora deve rispettare. L’Ugl Basilicata invita il presidente De Filippo ad essere operativo, perché lo stabilimento Lucano oggi più che mai necessita di risposte concrete da parte del Lingotto di Torino sull’andamento produttivo e sulle certezze occupazionali, ribadendolo la dell’unitarietà della forza sindacale. Fiat ci deve dire quante e quali automobili ancora vuole produrre in Basilicata. Stiamo da tempo sollecitando il governo e la Regione affinché facciano chiarezza sul futuro dello stabilimento SATA. La Fiat non può sfuggire al confronto”. Pur tenendo conto delle crisi di mercato “la Regione Basilicata ed il governo italiano hanno però, il diritto di sapere quale sarà il destino dell’impianto Fiat SATA dopo all’attuale Grande Punto Evolution. Per Melfi, stando alle dichiarazioni di Marchionne, non dovrebbero esserci problemi. Lo stabilimento lucano non è mai stato veramente in pericolo. Ma noi UGL riteniamo che il problema ci riguarda, poiché sugli impianti meridionali si è concentrata la maggior parte degli aiuti pubblici . Il governo deve garantire risposte certe, sapendo fin da ora che noi sindacato non faremo alcuno sconto: in assenza di assicurazioni da parte della Fiat saremo pronti a farci, pacificamente, sentire. A Melfi,gli operai Sata – continua Giordano-, hanno il diritto di sapere in maniera inequivocabile quale sarà il loro futuro”.Oggi, 14 gennaio nella riunione della segreteria nazionale UGL si decideranno le altre azioni di protesta da mettere in campo. Resta altrettanto necessario che Regioni e governo facciano la propria parte, così come promesso dal ministro Scajola, al fine di garantire i posti di lavoro in Italia,
rimarcando-conclude Giordano- in linea con la Segreteria Nazionale UGL Metalmeccanici,come lo sciopero generale del Gruppo Fiat, ancora da calendarizzare, abbia un duplice obiettivo: puntare l’attenzione sulla situazione diventata ormai insostenibile negli stabilimenti del Centro Sud e dimostrare che i lavoratori da Nord a Mezzogiorno non reputano credibile il piano presentato dall’azienda a Palazzo Chigi, confermando molti dubbi sulla tenuta dei livelli occupazionali nei diversi stabilimenti italiani poiché diversità ed anomalie emergono già analizzando il numero delle auto che dovrebbero essere prodotte a regime secondo quanto stabilito dal piano stesso”.
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