L’ipotesi contenuta nella bozza preparata dal Governo per l’attuazione del federalismo fiscale regionale, che prevede un’aliquota dell’addizionale regionale IRPEF fino al 3%, comporterebbe in Basilicata un aumento medio di 443 euro pro capite annui per i lavoratori dipendenti e di 373 euro per i pensionati, con una media pro-capite lavoratori dipendenti più pensionati lucani di 418 euro.
E’ quanto si rileva in uno studio del Dipartimento Federalismo, Mezzogiorno e Politiche Regionali della Uil che ha realizzato una simulazione sul possibile peso per i redditi fissi delle nuove addizionali Regionali IRPEF.
Questo il quadro che emerge in Basilicata dove l’attuale aliquota di addizionale regionale IRPEF è all’0,9%: per i 144.521 lavoratori dipendenti il gettito pro-capite passerebbe da 190 euro a 633 euro; per gli 82.599 pensionati il gettito pro capite passerebbe da 160 euro a 533 euro. Secondo l’elaborazione della Uil su dati del Ministero dell’Economia e Finasnza (dichiarazioni fiscali), con l’aliquota dell’addizionale regionale Irpef al 3%, il gettito complessivo ammonterebbe a 128 milioni 507 mila euro con un incremento di ben 89 milioni 955 mila euro rispetto all’attuale.
Questo il raffronto con le altre regioni: per un lavoratore dipendente l’Addizionale Regionale IRPEF pesa mediamente 275 euro l’anno (290 per i redditi da lavoro dipendente e 250 per i redditi da pensione), con punte che partono dai 380 euro nel Lazio, passando per i 330 euro del Piemonte e dell’Emilia Romagna, per arrivare ai 179 euro della Basilicata.
Se tutte le regioni applicassero l’aliquota massima del 3%, si passerebbe dagli attuali 275 euro a 688 euro medi pro capite l’anno. Partendo dagli 820 euro del Veneto (+ 574 euro); 791 euro del Lazio (+422 euro); 724 euro della Lombardia (+ 490 euro); 713 euro del Trentino Alto Adige (+ 499 euro); 706 euro dell’Emilia Romagna (+ 400 euro); si arriva ai 574 euro della Calabria (+ 306 euro); 597 euro della Basilicata (+ 418 euro); 615 euro del Molise (+ 328 euro); 619 euro del Abruzzo (+ 330 euro).
Oggi l’aliquota media applicata per le Addizionali Regionali è dell’1,2% e assicura un gettito nelle casse delle Regioni di oltre 7,6 Miliardi di euro, che diventerebbero oltre 18,9 Miliardi nell’ipotesi prospettata dal Governo, con un aumento del 150%.
Per questo motivo sarebbe insostenibile l’annunciata riduzione dell’IRAP, che oggi vale oltre 36,7 Miliardi di euro, perché sarebbe pagata sostanzialmente dai contribuenti virtuosi del nostro paese: i lavoratori dipendenti e i pensionati. In Basilicata il gettito IRAP è pari a 214 milioni di euro.
La Uil, pur da sempre favorevole ad un sistema di fisco federale – è il commento congiunto del segretario confederale Guglielmo Loy e regionale Carmine Vaccaro – ha sempre rivendicato che esso non dovrà comportare aumenti della pressione fiscale a carico dei redditi fissi, anzi, ha sempre auspicato la manovrabilità e la progressività delle aliquote della cosiddetta fiscalità locale, proponendo detrazioni per il lavoro dipendente. Così come, essendo il federalismo fiscale una riforma che incide fortemente sulle condizioni di vita di milioni di lavoratori dipendenti e pensionati – concludono i segretari Uil – sarebbe opportuno che il Governo aprisse un percorso preventivo di partecipazione, che, purtroppo, ad oggi non c’è stato.
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