Per l’esponente di Sel “c’è bisogno di un nuovo centrosinistra nel Paese ed anche in Basilicata in grado di dare segni tangibili finalizzati ad affermare la buona politica”
“Una manovra finanziaria figlia di questi tempi, di tempi di tagli pesanti dei trasferimenti statali alla Regione, come a Province e Comuni operati da un Governo liberista che ha assunto quale suo asse portante della politica economica il taglio del welfare e dei diritti dei lavoratori. Nel complesso, un bilancio necessariamente ordinario dai connotati sociali non molto accentuati, su cui, già a partire dall'assestamento, abbiamo bisogno di implementare alcuni capitoli di spesa (forestazione, giovani e precariato) e di modificare misure d’interventi per un welfare più forte e sostegno più incisivo all’artigianato ed alle piccolissime imprese”. E’ il commento del presidente del gruppo Sel (Sinistra Ecologia e Libertà) in Consiglio regionale, Giannino Romaniello.
Secondo l’esponente di Sel “il quadro che il Presidente ha fatto sulla situazione complessiva, come emerge anche dalla relazione tecnica al bilancio, dimostra e conferma quanto da tempo stiamo affermando noi della sinistra, e cioè che questo è un Paese che a seguito delle scelte sciagurate fatte da Governo e confindustria in cui, oltre ad allargarsi la forbice fra poveri e ricchi, aumenta il divario fra nord e sud. L’asse Berlusconi Bossi e la sottovalutazione da parte del centro sinistra della idea di federalismo che si sta consolidando, non fanno altro che colpire i ceti più deboli (taglio dei servizi) e Mezzogiorno. Vorrei citare solo due dati: il 10 per cento delle famiglie italiane continua ad avere più del 45 per cento della ricchezza nazionale e le entrate fiscali per l’80 per cento provengono dal lavoro dipendente; da gennaio ad oggi nel Paese c'è stato un aumento consistente delle ore di cassa integrazione e del numero dei lavoratori collocati in mobilità”. “Sono dati che – evidenzia ancora Romaniello – confermano che c'è una parte del Paese sempre più povera a causa di questa crisi e ci dicono, inoltre, che le piccole imprese del nostro paese sono quelle che hanno di più utilizzato gli ammortizzatori in deroga ed i cui lavoratori oggi stanno pagando più di tutti il costo di questa crisi. Quindi, è evidente che la crisi colpisce i più deboli, la crisi colpisce il Mezzogiorno, la crisi sta facendo aumentare il disagio sociale. Un disagio evidenziato in questi giorni dalle manifestazioni di piazza che hanno visto, da una parte, uniti i precari della scuola e gli studenti, e dall’altra gli operai salire sui tetti, i lavoratori immigrati sulle gru. Di qui la consapevolezza che abbiamo bisogno di collocare anche le scelte che facciamo a livello regionale dentro una politica che sia capace di contrastare una strategia tendente ancora di più a far aggravare il sistema delle relazioni fra cittadini ed amministratori, un sistema che tende a mettere in crisi i luoghi più vicini ai cittadini. E’ una strategia politica che dobbiamo contrastare. C’è bisogno di un nuovo centrosinistra nel Paese ed anche in Basilicata in grado di dare segni tangibili finalizzati ad affermare la buona politica e a rafforzare, come evidenziato dal Presidente nella sua relazione, la coesione sociale, salvaguardare il capitale sociale della nostra regione, come uno dei punti di forza da cui partire per una Basilicata migliore”.
Quanto agli articoli della Finanziaria sulla cosiddetta governance territoriale e settoriale, Romaniello sostiene “la necessità di ripartire subito nella discussione per quanto riguarda la riforma dello Statuto Regionale. Abbiamo bisogno di evitare di avere una Giunta che fa tutto e di un Consiglio che ratifica solo. I luoghi della democrazia e della partecipazione sono punti fondamentali in fasi di difficoltà e di crisi per scongiurare l’ allontanamento dalla politica.Ecco perché, pur considerando la proposta emendativa della Giunta sulle Comunità Locali un punto di mediazione accettabile dopo l’introduzione di alcune modifiche e qualche correzione, ritengo che i temi posti, in sede di Prima Commissione, sono tutti ancora aperti ed attuali. Il Consiglio deve mantenere le prerogative riconosciute dallo Statuto nel rapporto con l’esecutivo evitando di essere solo sede di ratifica di decisioni. Sono convinto che l'equilibrio dei poteri fra esecutivo e legislativo è fondamentale per la democrazia, ecco perché quello sulle Comunità Locali, deve essere l'ultimo atto che in materia di riforma della filiera istituzionale noi adottiamo nella Finanziaria”.