Per il capogruppo di Sel la questione richiede un fronte politico-istituzionale compatto
“Quello che temevamo alla vigilia è purtroppo accaduto: la Fiat ha scelto la strada dello scontro di classe”. E’ quanto sostiene il capogruppo di Sel (Sinistra Ecologia e Libertà) in Consiglio regionale, Giannino Romaniello.
“Prendiamo atto che il Presidente De Filippo, sia pure in extremis, ha rotto quello che stava diventando un imbarazzante silenzio, dando un segnale positivo in direzione della tutela piena dei lavoratori”. “E proprio per dare seguito alla presa di posizione del Governatore e a quella precedente dei capigruppo in Consiglio regionale – sottolinea il consigliere – si deve adesso aprire una nuova stagione di iniziative e sostegno alle lotte dei lavoratori e della Fiom, in primo luogo, senza alcuna interruzione fino a quando i tre operai non torneranno al lavoro”.
“La questione – dichiara Romaniello – ha assunto aspetti politici, di correttezza democratica, di legalità che non consentono ‘se’ e ‘ma’ e richiedono un fronte politico-istituzionale compatto e con le idee ben chiare, in una strategia strettamente intrecciata a quella di lavoratori e sindacato per sconfiggere il comportamento della Fiat destinato a far compiere passi indietro di secoli ai diritti dei lavoratori e di conseguenza alle relazioni sindacali”.
“Sarebbe singolare – continua Romaniello – un atteggiamento da Ponzio Pilato da parte delle altre organizzazioni sindacali in quanto in gioco è il diritto alla rappresentanza di una componente fondamentale della fabbrica che è quella dei lavoratori”.
“Inoltre, specie dopo la presenza ai cancelli della Sata del segretario regionale e del capogruppo in Consiglio regionale del Pd – conclude Romaniello – sono convinto che il tavolo del centrosinistra chiamato a definire le azioni da mettere in campo per la ripresa autunnale assumerà come nodo centrale il tema dei diritti dei lavoratori e del rapporto con la Fiat anche in merito al programma industriale del gruppo automobilistico per la Sata e gli altri stabilimenti italiani”.