Il capogruppo di Idv in Consiglio regionale critica la Fiat ed auspica che venga accolto l’appello del presidente della Repubblica
“Il rifiuto continuato della Fiat di far rientrare al lavoro i tre operai, così come disposto dalla sentenza del tribunale di Melfi, è un atto di estrema gravità. Innanzitutto, viene infranto il principio secondo il quale ‘la legge è uguale per tutti’. Democrazia e diritti non si devono fermare davanti ad alcun cancello, nemmeno dinanzi a quello dello stabilimento della Fiat”.
E’ quanto dichiara il capogruppo di Idv in Consiglio regionale, Enrico Mazzeo Cicchetti, in relazione alla vicenda dei tre operai dello stabilimento di Melfi licenziati dall'azienda e reintegrati dal giudice del lavoro.“I diritti dei tre lavoratori della Sata di Melfi – aggiunge l’esponente politico – vanno salvaguardati. Ai lavoratori, ai sindacati si aggiungeranno, sicuramente, l’impegno e il sostegno di tutte le sensibilità democratiche, dentro e fuori le Istituzioni. La stragrande maggioranza dei cittadini non accetterà mai che la Costituzione, diritti e dignità delle persone vengano calpestati o, comunque, messi, pretestuosamente, in discussione”.
“In un momento così difficile per la vita del nostro paese – continua Mazzeo Cicchetti – introdurre ulteriori elementi di inasprimento nel rapporto tra reparti sociali, significa voler imboccare una strada pericolosa e destabilizzante. Il rifiuto ad ottemperare il decreto esecutivo del reintegro dei lavoratori, va ben al di là di una disputa sindacale, ma riguarda il rispetto della democrazia e delle leggi che la disciplinano. Qualsiasi variazione si intende apportare deve derivare da accordi tra le parti e da normative emesse dal Parlamento. Atti unilaterali che vogliono creare stati di fatto che tendono ad abolire tutte le garanzie verso i lavoratori non possono essere accettati in un paese civile”.
“L’appello venuto dal presidente della Repubblica – conclude il capogruppo di Idv – deve trovare accoglimento perché chiede con autorevolezza che venga ristabilito quel clima fatto di un confronto sereno e costruttivo partendo sempre dal rispetto delle leggi e della loro puntuale applicazione .
Ai tre operai va restituito il diritto di svolgere le proprie mansioni. A questo appello si è unito quello dei Vescovi che ha fatto un forte richiamo alla legalità e al rispetto della dignità dei lavoratori. Modernizzare non deve significare riduzione delle regole con l’abolizione di diritti fondamentali che i lavoratori si sono conquistati anche attraverso dure lotte in tutti questi anni”.