Il consigliere regionale ricorda come “l’obiettivo di ‘hub energetico nazionale verde’ sia oggi insidiato da provvedimenti del Governo nazionale che tendono a regolare in maniera discutibile le soglie di sostegno nelle energie alternative”
“L’impegnativa definizione che il futuro lucano possa riassumersi nella prospettiva di ‘hub energetico verde’, deve indurre tutti gli attori della vita politica e sociale della Basilicata a misurarsi su che cosa esso significhi in termini di strategie, di priorità e di qualità delle scelte”. Lo sostiene il presidente del gruppo del Pd in Consiglio regionale, Vincenzo Viti, il quale trova “convincente il messaggio che il Presidente della Giunta regionale ha inteso lanciare da Matera pur dentro un dibattito che è contrassegnato da asprezze e incomprensioni, quando sostiene l’esigenza che le estrazioni in Basilicata debbano essere programmate ‘in sintonia con i più alti livelli di tutela per natura e persone e con le più concrete prospettive di sviluppo’ da garantire alla comunità regionale”.
“Al governo regionale della Basilicata – continua Viti – tuttavia non sfuggirà come l’obiettivo di ‘hub energetico nazionale verde’, cui la Basilicata si candida, sia oggi insidiato da provvedimenti del Governo nazionale che tendono, dentro una confusa cornice normativa, a regolare in maniera discutibile le soglie di sostegno agli investimenti nelle energie alternative e quindi ad aggravare la condizione di incertezza che accompagna la politica energetica”.
A parere del capogruppo del Pd, “si tratta perciò di mobilitarsi perché la candidatura della Basilicata ad una partnership nazionale e ad un ‘servizio’ che è di assoluto valore generale, incontri risposte coerenti che il Governo nazionale non può rifiutarsi di dare e, insieme con il Governo, l’Eni, con cui va rinegoziata la partita delle royalties, ma va anche chiesto di completare il corredo degli impegni finora non compiutamente adempiuti sia sul versante della ricerca che dei controlli. Occorrerà rammentare al deputato leghista on. Fava, che si richiama al federalismo, alle sue virtù e alla ‘responsabilità dei territori’ – continua Viti – che esso avrà bisogno di operare in un quadro di grande coerenza nazionale al momento della definizione delle intese che Regione, Eni e Governo dovranno conseguire rapidamente”.
“Sarà poi responsabilità della classe dirigente regionale – conclude il consigliere regionale – definire solidalmente il modo migliore per utilizzare le risorse aggiuntive che verranno, aprirsi alla prospettiva di un piano pluriennale che aggredisca le strozzature storiche della regione, individuare campi innovativi di investimento mirati all’occupazione e alla promozione sociale, secondo una linea ‘alta’ di uscita in termini virtuosi dalla grave crisi che sta falcidiando le risorse regionali”.