Dallo scorso 13 agosto 2011, 18 rifugiati di nazionalità nigeriana in fuga dalla Libia dove vivevano e lavoravano, stanno trovando accoglienza in tre comuni della Basilicata , Avigliano, Bella e Rionero in Vulture, grazie ad una convenzione siglata tra la Provincia di Potenza, Assessorato Politiche Sociali e Immigrazione,Prefettura di Potenza, Regione Basilicata , Arci Basilicata, Apofil, e le Amministrazioni Comunali interessate. Lo rende noto l’Arci Basilicata.
Il modello di accoglienza promosso dall'Arci unitamente all'Amministrazione Provinciale, – prosegue il comunicato – è quello dello S.P.R.A.R. (Sistema di Protezione per i Richiedenti Asilo e Rifugiati) piccoli gruppi ospitati in diversi Comuni, evitando quindi grosse concentrazioni in piccolo spazi, con un sistema di inserimento sociale attraverso alloggio in appartamenti e prima assistenza da parte di operatori ARCI e della pubblica amministrazione.
Alla convenzione tra i vari Enti si è giunti dopo diversi incontri durante i quali è stato illustrato il modus operandi del progetto S.P.R.A.R. candidato dalla Provincia di Potenza insieme all’Arci Basilicata lo scorso novembre 2010, che consiste nell’accoglienza di nuclei familiari distribuiti in diversi comuni ed assisiti da operatori di Promozione Sociale dell’Arci oltre che dal personale individuato dagli altri Enti , che effettuerà essenzialmente servizi alla persona. I 18 sono stati così distribuiti : 4 a Bella , 6 ad Avigliano, 8 a Rionero in Vulture.
Sono stati sistemati in 4 appartamenti ammobiliati e con regolare certificazione di abitabilità, – sottolinea l’Arci – consentendo loro di iniziare ad essere autonomi nella gestione del quotidiano, affiancati da operatori che provvederanno a tutte quelle incombenze di carattere burocratico/amministrativo/sanitario richieste in questi casi. I Soci dei Circoli Arci di Avigliano e Rionero , affiancati sul posto dalle locali amministrazioni, stanno già da subito provvedendo a farli sentire “a casa”offrendo loro assistenza e iniziando a lavorare per un percorso di integrazione che sia il più efficace possibile. Il progetto prevede inoltre , grazie anche alla partecipazione dell’APOFIL, corsi di apprendimento della lingua italiana unitamente, in seguito, a corsi di addestramento o perfezionamento lavorativo. Anche a Bella, dove gli ospiti sono seguiti direttamente dall’Assessorato alle Politiche Sociali, con la presenza di operatori Arci e di altre associazioni locali,si seguirà il medesimo percorso di accoglienza.
Secondo quanto dichiarato dal presidente regionale di Arci Basilicata, Ottorino Arbia, unitamente ai responsabili del settore immigrazione Arci, Maria Antonietta Maggio e Donato Di Sanzo, l’Associazione si è inserita a pieno titolo nella Rete Nazionale S.P.R.A.R che da anni già fornisce collaborazione di operatori di mediazione culturale, attraverso una serie di servizi rivolti agli Enti Locali, alle Provincie, alle Regioni, coinvolti nei percorsi di accoglienza,integrazione,e tutela dei richiedenti protezione internazionale e rifugiati. L’Arci gestisce inoltre un numero verde internazionale che è l’ 800 905 570 che fornisce assistenza e consulenza legale ai migranti rifugiati richiedenti asilo, interpretariato in 14 lingue, servizi di orientamento ed assistenza.
Gianni Brienza, della Presidenza Nazionale dell’Arci, auspica inoltre che il modello di accoglienza promosso dall’Arci e dagli amministratori ed istituzioni che lo stanno sostenendo, sia in futuro sempre più adottato dalla maggior parte dei Comuni lucani, dimostrando che un altro tipo di accoglienza è possibile senza creare ghetti o aree di concentramento che non fanno onore alla cultura di ospitalità della Basilicata.
BAS 05