“Magdi Cristiano Allam per i valori cattolici che esprime e perché animato da un autentico amore per il prossimo, rappresenta un buon candidato in grado di intercettare bisogni ed esigenze dell’elettorato cattolico lucano che nel gruppo dirigente regionale del Pdl non crede più per le troppe delusioni accumulate negli ultimi anni”. E’ il commento del segretario regionale della Basilicata della Dc Giuseppe Potenza annunciando il “pieno e convinto sostegno” dei democratico-cristiani lucani ad Allam contro il quale – aggiunge – “da giorni si sta scatenando un’ignobile campagna della stampa locale che attraverso titoli ad effetto (“un egiziano per la Basilicata”) o con vignette di cattivo gusto ha assunto toni di razzismo e di intolleranza che non appartengono in alcun modo alla nostra tradizione civile e culturale”.
“Allam non incarna, come qualcuno vorrebbe far credere,il ruolo dell’ultimo “crociata”, quanto piuttosto – afferma il segretario della Dc – attraverso il Movimento politico che ha costituito (“Io amo l’Italia”) intende svolgere la storica missione di promuovere insieme a tutte le persone di buona volontà il processo di emancipazione sul piano personale e collettivo, a partire dai principi e dai valori cristiani. Il laicismo esasperato che invece è possibile riscontrare anche in ogni angolo della nostra regione ha prodotto tali guasti sul piano della convivenza tra opinioni diverse al punto che chi oggi intende sostenere i valori cristiani viene considerato “fuori dalla storia”. E accade così che scuole per l’infanzia da sempre gestite da congregazioni religiose e di suore, come quella a Laurenzana, chiudono nell’indifferenza generale e che la rappresentanza politica dei cattolici viene interpretata come sottomissione a clientele e favoritismi.
Per questa ragione condividiamo il progetto politico di Allam che è parte integrante del patrimonio ideale storico della Dc per promuovere, insieme a tutte le persone di buona volontà, la riforma etica dell’insieme delle istituzioni che ci accompagnano sin dalla nascita, nella consapevolezza che potremo riscattarci solo se saremo in grado di ridefinire qualitativamente il nostro modello di sviluppo economico e il nostro modello di convivenza sociale, mettendo al centro la persona, la famiglia, la comunità locale e la nazione, affermando il primato del bene comune e dell’interesse generale, salvaguardando il senso dello Stato e l’interesse nazionale. E per questo gli appelli agli “uomini liberi e forti” (don Sturzo si rivolterebbe nella tomba) dell’ultima ora da parte di dirigenti regionali del Pdl sono fuori tempo massimo e non credibili”.
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