“Le radici culturali delle donne dello Spi risalgono ai movimenti femministi, alle lunghe discussioni sui temi dell’emancipazione e dell’uguaglianza, fino alla rivendicazione di uguali diritti nelle diversità”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa di Beatrice Galasso, responsabile coordinamento donne Spi Cgil della Basilicata, in relazione alla giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
“Oggi, in presenza di una involuzione culturale della società che genera violenza, che mercifica il corpo delle donne, che reintroduce politiche familistiche oppressive, che vuole smantellare lo stato sociale, le donne del coordinamento SPI CGIL di Basilicata vogliono ribadire con forza che soprattutto le donne anziane subiscono violenza fisica e verbale, intaccando così la loro sensibilità e rendendole sempre più schiave di un mondo misogino e poco attento al ruolo forte che le donne hanno nella società. Negli ultimi decenni sono state tante le conquiste delle e per le donne: diritto di famiglia, divorzio, legge sulla maternià consapevole. Tuttavia, la società fatica ancora a metabolizzare queste evoluzioni. Per ignoranza, per convenienza, per fragilità, per stupidità, per arroganza resta il fatto che spesso il sesso femminile resta relegato in un mondo irreale governato da logiche misogine. Sono storie di stalking, di ossessioni, di botte, di violenza sessuale. Oggi più di ieri le donne sentono il dovere di ribellarsi, di far sentire la loro voce, di affermare il diritto all’autodeterminazione e soprattutto di non avere paura”.
(bas – 04)