“Se le persone coinvolte nella vicenda giudiziaria del Potenza calcio sono mafiose sarà un Tribunale a dircelo. Quello che è certo è che il calcio di questa città ha subìto il tentativo di un'infiltrazione mafiosa”. Lo ha detto don Marcello Cozzi, referente in Basilicata dell'associazione Libera, commentando la presentazione del libro di Daniele Poto, “La mafie nel pallone”, che si svolgerà mercoledì primo dicembre alle ore 17.30 nell'auditorium "Angelo Laurino" in via Adriatico a Potenza (parrocchia Santa Cecilia). Il libro, che ha come sottotitolo “Storia dell'illegalità diffusa nel gioco più truccato del mondo”, racconta di come il mondo del calcio sia spesso oggetto di “particolari attenzioni” da parte della criminalità. Riciclaggio di soldi mediante sponsorizzazioni, partite truccate, scommesse clandestine, presidenti prestanome, il grande affare del mondo ultrà, le scuole calcio: secondo l'autore si tratta di una realtà inquietante, poichè i collegamenti e le collusioni con le mafie sarebbero vastissimi. “I clan coinvolti sono trenta – ha spiegato l'autore – e il fenomeno è diffuso tanto al centro-sud quanto al nord d'Italia”. Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e sospetti anche in Abruzzo. Il libro dedica un ampio capitolo al caso del Potenza Calcio e del suo presidente Giuseppe Postiglione, che in soli tre anni ha portato la squadra in Prima Divisione, salvo poi essere esclusa dal campionato professionistico.
“Le recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto il Potenza calcio – ha detto don Cozzi – ci offrono uno spaccato di come oggi il mondo del pallone fa gola alla criminalità anche in una città di provincia come Potenza. Un tribunale ci dirà qual è stato, e se c'è stato, il coinovlgiomento della società guidata da Giuseppe Postiglione negli affari illeciti che gli vengono contestati, resta però il fatto certo che la criminalità lucana ad un certo punto ha cercato di infiltrarsi anche nel mondo del pallone di questa città. Al di là di quello che verrà accertato delle dichiarazioni rese da Cossidente è chiaro che la mafia lucana, oltre agli affari di sempre, ha cercato contatti con altri pezzi della società, della politica, di certe istituzioni e del mondo del calcio. La mafia ha avvicinato l'ambiente del calcio, ora sarà il tribunale a dirci se i personaggi coinvolti erano complici. La criminalità lucana – ha aggiunto don Cozzi – forse per troppo tempo sottovalutata, ha probabilmente voglia di fare il salto di qualità e il mondo del pallone, con tutti i soldi e gli affari che mette in movimento, potrebbe offrire un pericoloso trampolino di lancio”. Alla presentazione del libro parteciperanno il giornalista del Corriere dello Sport, Velerio Piccioni, e un docente di matematica che spiegherà come è possibile riciclare denaro sporco attraverso le scommesse calcistiche.
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